Davvero l’Italia ha il mare peggiore d’Europa?
LO DICE IL RAPPORTO UE SULLA QUALITÀ DELLE ACQUE. MA...
Nei giorni scorsi, l’Agenzia europea per l’ ambiente ha pubblicato il rapporto europeo sulla qualità delle acque di balneazione. Osservando i valori percentuali, al primo posto troviamo il Lussemburgo, con il 100percentodei siti monitorati in cl assedi qualità eccellente, seguito da Cipro e Malta (99 per cento). L’Italia si ferma al 91 per cento. Un dato che però non significa che le acque del Lussemburgo siano più pulite delle nostre, anzi. Il dato importante da tenere in considerazione infatti è il numero di siti monitorati, che indica quante sono le aree adibite alla balneazione nei diversi Paesi. Il Lussemburgo ne ha 11, Cipro 113, Malta 87 e l’Italia ben 5.518, ovvero il 26 per cento delle aree di balneazione di tutta Europa, di cui 5.013 in classe di qualità eccellente. Questo non per voler giustificare il nostro Paese ed esimerlo dal dover migliorare sempre di più per ottenere il 100 percento di acque di balneazione di qualità eccellente, maperdirecheun
confronto basato sui soli valori percentuali può essere fuorviante. Rimanendo in Italia, è importante però evidenziare il datodel rapporto relativo alleare e di balneazione che dal2016sono diventate vietate permanentemente alla balneazioneper problemi di inqui
namento. L’Italia ne conta ben 43. Se consideriamo poi che tra le 5.518 aree di balneazione non sono considerate molte foci deifiumi o learee interdette, è evidente che ogni anno rinunciamo a diversi chilometri di costa balneabile, in assenza di un’adeguata politica di tutela della costa e di riduzione degli scarichi inquinanti.