Oggi

E DOPO UNA VITA DI MUSICA SONO SOLO “L’AMICO DI ROVAZZI”

COSÌ LO CHIAMANO I RAGAZZI CHE LO FERMANO PER STRADA. MA LUI NON SI SCOMPONE: «ILMIO ELISIR DI GIOVINEZZA È LA CURIOSITÀ: FABIO MI HA DATO ENTUSIASMO» , DICE

- di Pierluigi Diaco

Gianni Morandi non ha alcuna intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Non ha voglia di interpreta­re il ruolo di saggio della musica leggera italiana. Ha le idee chiare: basta ricordi, al bando la nostalgia. Guai a proporgli di sfogliare insieme il corposo album dei suoi successi passati. «Sono costanteme­nte alla ricerca di passioni e nuove suggestion­i. Mi prendo in giro e ho ancora voglia di giocare con il mio mestiere», confida a Oggi. La prova di tanto entusiasmo è sotto gli occhi di tutti: Volare, il brano che Gianni ha realizzato insieme a Fabio Rovazzi, non soltanto è tra i brani più trasmessi dalle radio italiane, ma vanta già milioni e milioni di visualizza­zioni su internet. Cosa hanno in comune Morandi, l’eterno ragazzo di Monghidoro, già re dei musicarell­i in bianco e nero, e Rovazzi, il videomaker di Lambrate diventato famoso grazie al passaparol­a sul web? Poco. Pochissimo. Ma, d’altronde, la loro fortunata collaboraz­ione artistica si basa su una sincera curiosità reciproca: la voglia di avvicinars­i uno al mondo dell’altro e l’urgenza di “sparigliar­e” le carte, di provocare l’industria musicale, di dimostrare che non c’è niente di più contempora­neo che mettere insieme “nonno” e “nipote” in una felice operazione di comunicazi­one in cui la differenza d’età viene magicament­e esorcizzat­a dal talento di entrambi. Rovazzi è il suo elisir di lunga vita? ( ride, ndr) «Ma no, il mio elisir si chiama curiosità. Ho ancora voglia di fare un sacco di cose: scrivere nuove canzoni, fare un nuovo tour, continuare a girare per l’Italia. Pensi che negli ultimi giorni anche i bambini mi fermano per la strada. Mi dicono: “Ciao, amico di Rovazzi...”». Da Umberto Tozzi, Lucio Dalla ed Enrico Ruggeri al duetto con Rovazzi. «Che c’azzecca?», direbbe Antonio Di Pietro... «Siamo due mondi diversi, è vero. Ma l’entusiasmo e la passione ci uniscono. Fabio è un bravo ragazzo, è molto rispettoso, a tratti timido e ha talento: scrive, compone, pensa i suoi video e ha solo 23 anni. Insomma, non sarà un cantante, ma di sicuro è unico nel suo genere. È un grande comunicato­re». Come vi siete conosciuti? Sui social network, dove lei è ormai una star incontrast­ata? «No. O meglio: lui aveva letto un mio post su Facebook in cui facevo il verso, simpaticam­ente e con stima, al suo successo Andiamo a comandare. Dopo pochi giorni ricevo la sua telefonata: “Gianni, ho letto quello che hai scritto. Grazie. Mi piacerebbe

fare una cosa con te. Posso cercarti quando ho le idee più chiare?”». Immagino il suo stupore... «Rispondo subito di sì. Passano alcuni mesi e Fabio mi viene a trovare per proporre un motivetto, un’idea, una suggestion­e. Abbiamo lavorato insieme a quel progetto permesi, via mail. Poi, l’ho raggiunto a Milano per incidere il pezzo. E sa cosa ho scoperto? Lui aveva già le idee chiare perfino sul video. Insomma, mi sono buttato. Mai avrei pensato che il ri- sultato sarebbe stato così felice». Mi scusi se insisto, ma lei cantava In ginocchio da te, Rovazzi è diventato famoso con Andiamo

a comandare. Di cosa parlate? Che avete in comune? «Dietro l’immagine pubblica di Fabio si nasconde un ragazzo profondo, pieno di pudore e con le antenne ben sintonizza­te sulla realtà. Come è noto, mi piace ascoltare e farmi attraversa­re dalla passione anche di chi è diverso da me per età e formazione». «Questi giovani di oggi no, io ti giuro mai li capirò», canta in

Volare. Cosa le sfugge? «Tante cose mi sfuggono, altre le comprendo grazie ai social e al rapporto con i miei figli. I giovani di oggi vanno velocissim­i, ma questo non significa per forza che siano vuoti».

«FABIO È UN BRAVO RAGAZZO, MOLTO RISPETTOSO, ATRATTI TIMIDO, PIENODI TALENTO. NON SARÀ UN CANTANTE, MA È UN GRANDE COMUNICATO­RE»

Troppo diplomatic­o. Non mi dica che Rovazzi è il termometro dello stato di salute della musica in Italia... «Rovazzi fa scuola a sé. Ma c’è una

generazion­e molto interessan­te di nuovi cantautori a cui guardo con molta attenzione». Fuori i nomi. «Motta, Levante, Brunori Sas, Coez». Si tiene aggiornato... «Ascolto tantissima musica. Mi vado a cercare le nuove uscite, guardo i video sul web e prendo sempre in consideraz­ione i suggerimen­ti musicali dei miei figli e dei giovani che mi fermano per strada». Magari mentre corre la domenica... «Bravo: la domenica corro sempre con i miei amici runner e spessissim­o mi capita di parlare con ragazzi e ragazze che incontro per caso. Mi piace il confronto con loro: provocarli, rispondere alle loro domande, spiegare il mio punto di vista». Sono gli stessi giovani che, almeno secondo gli istituti di ricerca, sono sempre più lontani dalla politica. «Come non comprender­li? Quello che succede nel mondo non è certo rassicuran­te. Basta pensare alla minaccia terroristi­ca che adesso ha preso di mira anche la musica e quindi il mondo e il linguaggio più vicino ai ragazzi. Ma non bisogna cedere. Lo dico sempre ai più giovani: nessuno può toglierci il diritto a stare insieme, a faremusica, a divertirci. Nessuno!». Lei è un appassiona­to di politica. Cosa pensa del momento che stiamo vivendo? «Sono molto confuso». L’accordo su una nuova legge elettorale è saltato. Si rischia seriamente di tornare al proporzion­ale, ovvero agli Anni 80, il periodo di alcuni suoi grandi successi, da Bella signora a Si può

dare di più. Sarà contento, no? «Francament­e non ho capito perché in questi ultimi mesi abbia prevalso la fretta di andare a votare. Penso che la politica dovrebbe avere presenti altre priorità. Ci sono temi più urgenti della legge elettorale. Sta di fatto che alla fine si andrà a votare in primavera, a scadenza naturale. Mi auguro solo che questo accada con un sistema più chiaro di quello su cui si è discusso, un po’ inutilment­e, nelle ultime settimane». Chi canterà Andiamo a coman

dare a urne chiuse? «Francament­e non lo so, ma penso che ci saranno grandi sorprese. Lei non crede?».

« SEGUO LA NUOVA GENERAZION­E DI CANTAUTORI: LEVANTE, BRUNORI SAS, MOTTA, COEZ»

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 ??  ?? PER LUI IL TEMPO NON PASSA MAI Qui sopra, Morandi in una foto che “esalta” la sua invidiabil­e forma fisica. Tutte le domeniche, il cantante di Monghidoro va a correre con un gruppo di amici. Sopra, a destra, Morandi con Fabio Rovazzi a Che tempo che fa.
PER LUI IL TEMPO NON PASSA MAI Qui sopra, Morandi in una foto che “esalta” la sua invidiabil­e forma fisica. Tutte le domeniche, il cantante di Monghidoro va a correre con un gruppo di amici. Sopra, a destra, Morandi con Fabio Rovazzi a Che tempo che fa.
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 ??  ?? Un uomo all’antica, tutto casa e tortellini
Un uomo all’antica, tutto casa e tortellini
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CONANNA UNAMORE CHE DURADA 23 ANNI Sopra, Morandi con la moglie Anna: sono sposati da quasi 13 anni, ma si sono conosciuti il 19 agosto del 1994. A destra, Gianni mostra una teglia di tortellini.

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