«Adesso sì chesono prontaper un reality»
DOPOTANTI «NO» DETTI PER POTER STARE ACCANTOALLE SUE FIGLIE, L’EX BALLERINA DI DOMENICA IN SI DICE PRONTA A TORNARE IN TV. «ANCHE SE IL VARIETÀ NON ESISTE QUASI PIÙ», DICE. «MA IO CONTINUOOGNI GIORNO A STUDIARE CANTO E BALLO»
Da Domenica In a Fantastico, da Torno Sabato a Scommettiamo che...? non c’è stato un programma, tra quelli che hanno fatto la storia recente del varietà italiano, in cui Matilde Brandi non sia stata ballerina o co-conduttrice. Poi sono nate le sue gemelle, Sofia e Aurora, oggi 11 anni, e la carriera è passata in secondo piano: «Tornassi indietro darei ancora la precedenza alle mie figlie. Nel mio ambiente, quando fai scelte così magari perdi dei treni, ma- ne vale sempre la pena», ci racconta. Lei quali treni ha perso? «Ho rinunciato a proposte, soldi e popolarità. In questi anni mi sono stati proposti due reality, ma entrambi imponevano di stare a lungo lontana da casa, in un caso addirittura all’estero. Che senso avrebbe avuto partire per poi mostrarmi alle telecamere in lacrime per la nostalgia delle mie figlie? E comunque è stato un sacrificio che non mi è pesato. Ho avuto molto altro: ho aperto lamia scuola di danza, ho fatto e faccio tanto teatro, ho potuto seguire bene le mie figlie». Però ora hanno 11 anni... «Infatti ora sarebbe diverso. Ora sarei pronta a tornare, anche in un reality. Tipo il Grande Fratello Vip. Già mi vedo a svegliarmi presto per dare lezioni di ballo agli altri concorrenti...». Quando in tv c’era lei, si facevano cose come Fantastico o
Torno Sabato di Panariello. Il reality non è un passo indietro? «Le cose dipende sempre da come te le giochi. Il reality può essere un modo per tornare in pista. Ho fatto la tv più bella che si sia fatta in Italia, ma oggi non esiste più, non c’è più quella dedizione. Io, ancora adesso, prendo lezioni di canto, di ballo. Ma per certi meriti oggi non c’è spazio. In tempi di tagli, il corpo di ballo è la prima cosa che salta. E così ci ri- troviamo con una tv piena di chiacchiericcio. Certo, qualcuno ci prova, come Baudo o quel fenomeno che è Virginia Raffaele o Carlo Conti, che infatti fa ascolti pazzeschi. Ma sono tentativi isolati». Davvero è solo un problema di soldi? Magari alla gente il varietà non piace più. Il gusto cambia... «Non è vero, basta vedere il successo che hanno trasmissioni fatte con spezzoni “d’epoca”, come Techetecheté. È che temiamo di apparire provinciali o, peggio, ci vergogniamo di esserlo. E invece dovremmo essere fieri di quel modo, tutto e solo italiano, unico, di fare televisione». Le sue figlie subiscono la fascinazione del mondo della tv? «Studiano danza con me, sono appassionate di moda e sono bravissime a fare i mini-video musicali con Musically, ha presente?» È un social su cui i pre-adolescenti postano video in cui fanno balletti e cantano in playback. «Esatto, una specie di Non è la Rai versione app ( ride, ndr). Sofia e Aurora sono bravissime. Io però sono stata chiara: possono fare quello che desiderano, ma solo dopo la laurea. Non possono affrontare questo mondo senza preparazione. In cuor mio, comunque, mi auguro intraprendano la strada del papà commercialista...». Che tipi sono Sofia e Aurora? «Litigiose e affiatate come tutti i gemelli. Aurora è più combattiva, Sofia più accomodante. Ma, quando meno te lo aspetti, si scambiano i ruoli. Vederle crescere è uno spettacolo. Esteticamente sono quasi identiche (sono omozigote) e se sono di spalle stento anche io a riconoscerle. Sono arrivata al punto di chiedere loro di tagliarsi i capelli in modo diverso, per non farmi confondere!».