TONINO BO CC ADAMO :« LA VERA LIBERTÀ È DIFENDEREI PIÙ DEBOLI»
«La libertà è quella che non lede gli altri. È per questo che sono favorevole all’obbligo di vaccinazione per due ragioni: chi deve scegliere, ovvero il bambino, non ha la facoltà di farlo e dev’essere tutelato, e bisogna proteggere anche altre categorie più deboli che possono rischiare anche la morte se c’è un contagio». Non ha dubbi Tonino Boccadamo, 56 anni, fondatore e amministratore delegato del brand di gioielli che porta il suo nome e che ha creato nel 1998, partendo da un laboratorio artigianale, portandolo poi ovunque nel mondo, Usa, Asia, Africa, Medioriente. Non ha dubbi, perché conosce bene le conseguenze di una mancata vaccinazione. Aveva novemesi, nel 1961, quando per una febbriciattola viene rinviata la sua vaccinazione contro la poliomielite. Un rinvio fatale: il piccolo Tonino si ammala e trascorre 15 anni in centri specializzati. «Ho subito 13 interventi chirurgici per correggere le gambe», racconta a Oggi. «E al dolore fisico si è aggiunto quello psicologico, di integrazione nella società». Il patron della Boccadamo non si è però mai fatto frenare né fermare dalla malattia: «Il mio caratteremi ha dato la forza di riscattarmi», sostiene con orgoglio. «E ho sempre avuto accanto la mia carissima sorella Mirella». Ma la sua esperienza dolorosa lo ha portato a pensare agli altri, con il sostegno a
progetti umanitari attraverso la Fondazione Boccadamo voluta nel 2012: le 40 casette realizzate a Haiti dopo il terremoto, i macchinari donati agli ospedali della sua Frosinone e di Anagni, e l’adesione al programma “End PolioNow” promosso dal Rotary International. Per debellare lamalattia nei Paesi più poveri, l’industriale ha anche partecipato alle ultime due edizioni della Maratona di Roma: «Ho avuto una grande soddisfazione», ammette, «con lamia handbike sono arrivato 28mo su 16 mila persone. Anche se il traguardo più grande è pensare di poter salvare anche una sola vita». Debellare la poliomelite nel mondo non è il suo solo obiettivo: «Bisogna pensare ai postumi della malattia: ci sono 70 mila italiani con sindrome post-polio che si manifesta dopo 40-45 anni e che porta a gravissimi problemi, dolori forti alle ossa, depressione, difficoltà a dormire». Anche se, conclude Tonino Boccadamo, «io ringrazio comunque il Signore che mi ha dato questa malattia, perchémi ha reso felice».