La reazione a catena del nostro capo è stata LICENZIARCI
I TRE DI DENARI, CAMPIONI DELLA TRASMISSIONE DIRAI 1, RIVELANO CHE A CAUSA DELLA PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA HANNO PERSO IL LAVORO. IL PIANO B? APRIRANNO UN PUB
Tre di Denari, ma senza stipendio. Siamo a Varedo, un paesotto a una ventina di chilometri da Milano, nel salotto dell’appartamento di Michael Di Liberto. Con lui c’è Francesco Nonnis, mentre il terzo del gruppo, Marco Burato, ci segue in vivavoce da un baretto sulla spiaggia di Alassio, e oltre alle mie domande deve rispondere anche ai continui sfottò dei suoi due compagni, che non perdono occasione di fargli pesare questo weekend nel quale ha deciso di lasciarli in Brianza e scappare al mare con la sua nuova fidanzata. I super campioni di Reazione a Catena sono appena stati eliminati dalla squadra delleCaffeine, e ora che sono fuori dal gioco possono raccontare senza problemi una brutta conseguenza del loro ritorno nel programma di Amadeus. «Il capo dell’azienda nella quale lavo- riamo ha deciso di licenziarci, e la lettera è appena arrivata. L’anno scorso ci aveva dato il permesso di partecipare al programma, forse pensando che sarebbe stata un’assenza di pochi giorni. Poi però noi abbiamo vintoparecchio e quindi l’assenza si è prolungata. Così quando siamo tornati ci ha detto chiaro e tondo: “Non chiedetemi mai più niente di simile”». E poi? Ora è Francesco Nonnis che parla. «E poi niente, siamo rientrati al lavoro sereni: Marco aveva risposto a una domanda con “guardialinee” invece che “guardalinee” e ci avevano eliminati. Certo, avevamo fatto ricorso, ma non contavamo di vincerlo. Invece quest’anno la produzione ci ha comunicato che il ricorso era stato accettato perché anche il termine “guardialinee” era corretto, e quindi rientravamo in gara. A quel punto però avevamo un problema con il nostro principale». E già, perché i Tre di Denari lavorano (o forse sarebbe più corretto dire “lavoravano”) nella stessa ditta, che produce caricabatterie per veicoli elettrici, e quindi hanno tutti e tre lo stesso problema. «E infatti quest’anno, quando abbiamo chiesto il permesso di partecipare alla nuova stagione di Reazione a catena, il titolare ci ha detto subito di no, e ci ha un congedato con un sinistro: “Pensateci bene perché se decidete di andare in tv ci saranno delle conseguenze”. Noi ne abbiamo parlato con le nostre compagne e abbiamo deciso di partecipare al quiz di Amadeus e così siamo stati licenziati».
E ADESSO?
Per ora ai Tre di denari la disoccupazione non fa paura. Michael, tra il serio e lo scherzoso, racconta: «Intanto sono arrivate le vincite del 2016. Poi
dobbiamo ancora partecipare all’edizione serale di Reazione a Catena, e speriamo di fare una bella figura. Infine io e Marco visto che nel tempo libero facciamo gli istruttori di ballo, magari potremmo chiedere di essere ricollocati nel programma di Milly Carlucci...». In realtà un piano “B” i Tre diDenari ce l’hanno davvero. Ce ne parla Francesco Nonnis: «Con i soldi che abbia- mo vinto stiamo pensando di aprire un pub, e chiamarloproprio “Tre di denari”. Sulla nostra pagina di Facebook ci sono 12 mila persone che ci seguono. Aqualcuno di loro verràpure vogliadi venire a prendere una birra da noi!». Ma i soldi vinti a Reazione a Catena ci sono ancora tutti? Francesco e Michael fanno i conti: «I nostri sì, Marco invece si è appena comprato una bella macchina, e ci è pure andato in vacanza invece di restare qui con noi ad allenarsi per il serale del quiz». La risposta diMarco arriva pronta: «Ragazzi, io mi sono comprato l’auto nuova, voi tra pochi giorni userete la stessa cifra per pagare i conti dei vostri matrimoni. Se vi dà più soddisfazione spendere per pagare i confetti, io non discuto, ognuno ha le sue priorità». E con l’ennesima risata si chiude anche l’ultimo sfottò.