EDITORIALE
L’ITALIA È INDIETRO NELLE CLASSIFICHE DELL’ALFABETIZZAZIONE, MA I LETTORI DI «OGGI»...
Alcune settimane fa, interrogato su quale fosse l’ultimo libro che aveva letto, il premier Paolo Gentiloni ha risposto così: «A Palazzo Chigi non c’è tempo per leggere libri». Onesto, bisogna dirlo. Poteva buttare lì un titolo qualsiasi, per darsi un tono, come fanno in tanti. Che so, «mi è piaciuto l’ultimo Camilleri», o magari «ho appena riletto L’Ulisse di Joyce». Invece è stato sincero. E si è beccato i rimbrotti di un suo vecchio amico, l’editore Giuseppe Laterza, il quale, su Repubblica, non gliele ha mandate a dire: «Paolo, non si legge solo nel tempo libero. Leggere libri è una necessità vitale».
Si potrebbe obiettare che, prima della lettura, ci sono numerose attivitàbenpiù «vitali»: respirare, mangiare, lavorare, ma anche fare l’amore, curare il fisico, giocare con i figli, e così via. Ma certo è triste che l’Italia sia stabilmente agli ultimi posti delle varie classifiche europee o mondiali sulla lettura. Quasi sei concittadini su 10 non apronomai un libro, neanche per sbaglio, una famiglia su 10 in casa non ha neppure un volumetto usato per pareggiare le gambe del tavolo. Secondo l’Istat, il 5 per cento degli italiani è ancora analfabeta strutturale, cioè «incapace di decifrare qualsiasi lettera o cifra», mentre addirittura l’80 per cento sarebbe analfabeta funzionale, cioè legge ma non capisce. O non capisce fino in fondo. O crede di aver capito. (Perlomeno, questo è ciò che ho capito io).
Non vi sto raccontando delle novità. La storica ritrosia di molti nei confronti dell’alfabetizzazione (un italiano su quattro ha al massimo la licenza elementare) è testimoniata da numerosi fatti. Basta farsi un giro sui famosi social per accorgersi che grammatica e sintassi, ma anche punteggiatura e ortografia, sono considerate al massimo un fastidioso optional. Del resto, se perfino al ministero dell’Istruzione si scrive «traccie» con la «i» c’è poco da stare allegri. E mentre la popolazione femminile presenta indici di lettura relativamente alti, quella maschile si salva solo grazie alla Gazzetta dello Sport, consultata però rigorosamente al bar, sul bancone del frigorifero dei gelati. È solo la passione sportiva che spinge molti di noi alla lettura. Mio papà, scomparso diversi anni fa, era un uomo con tanti interessi, ma che io sappia ha letto un solo libro intero in tutta la sua vita: la biografia del pugile Duilio Loi.
Bene, questa lunga premessa per darvi una buona notizia: il dramma della scarsa alfabetizzazione non riguarda le lettrici e i lettori di Oggi. Lo dico con cognizione di causa. Tanto per cominciare, non passa settimana senza chequalcunodi voimi segnali, moderatamente indignato, il refuso a pagina X o l’errata consecutio a pagina Y. Purtroppo non godiamo di quella rete di sicurezza costituita dai correttori di bozze, così, per quanto controlliamo e ricontrolliamo, qualche svista può scappare. Mi capita anche di ingaggiare viamail singolari tenzoni linguistiche con alcuni di voi («Non ci voleva il congiuntivo», «Invece sì»), a volte vincendo, a volte no. In ogni caso, la vostra attenzione e la vostra cultura sono encomiabili.
Ma, se non bastasse, voglio segnalarvi il successo dell’iniziativa che abbiamo lanciato circa unmese fa e che abbiamo battezzato «Oggi scrivo io». Fino a questo momento mi sono arrivati almeno 150 elaborati: racconti, ricordi, cronache di vita vissuta… Mi avete sommerso di testi, lamaggior parte dei quali davvero ben scritti, segno che l’analfabetismo (strutturale, funzionale o di ritorno) non sta di casa nella nostra comunità. Il problema è chemi avetemesso in seria difficoltà: quali scegliere per la pubblicazione? E come fare a pubblicare almeno i migliori senza dover occupare troppe pagine? Con l’aiuto di un paio di colleghi più o meno volontari ( Marianna Aprile e Massimo Laganà) abbiamo dunque cominciato la cernita. I primi racconti che abbiamo selezionato li trovate da pag. 126, altri seguiranno nei prossimi numeri. E, visto che parliamo di lettura, per non farci mancare niente da pag. 76 troverete anche un ampio servizio sui 44 libri da non perdere quest’estate. Stavolta è proprio il caso di dirlo: buona lettura!