Addio a Paolo Limiti Il grande conduttore è morto a 77 anni
ÈMORTO A 77 ANNI A MILANO, A CAUSA DI UNMALE INCURABILE. È STATOIL PRIMO A RIVALUTARE LA STORIA DELLO SPETTACOLO NAZIONALPOPOLARE
L’aneddotica sconfinata, i capelli color mogano, la venerazione per tante superstar di Hollywood, l’amicizia con Liz Taylor, le confidenze della Lollobrigida, il gusto per il kitsch, la cortesia inossidabile, il sincero amore per le «buone cose di pessimo gusto» a farne un Guido Gozzano della tv. Paolo Limiti se n’è andato in silenzio, con grande discrezione, dopo aver lottato 12 mesi con una brutta malattia, una di quelle che non lasciano scampo. A dare il triste annuncio, sui social network, è stato Nicola Carraro, produttore cinematografico, marito di Mara Venier. Quando si accendevano le telecamere, Limiti era un placido e sereno affabulatore, uno zio pieno di interessi e garbo, capace di entrare in ogni casa in punta di piedi e intrattenere per ore le donne di famiglia con facezie e racconti. Era stato anche preso in giro, dalla critica impegnata, per la sua frivolezza, ma il tempo ha dimostrato che era lui ad aver ragione: la sua autentica passione per il nazionalpopolare e per le canzonette non era puro manierismo, ma piuttosto un modo realmente nuovo per raccontare l’evoluzione sociale del nostro Paese, e per creare una memoria collettiva condivisa. Figlio di un funzionario della Pirelli e di una bella signora siciliana, Paolo Limiti nasce a Milano l’8 maggio 1940. Quasi subito si trasferisce con la famiglia a Torino dove si diploma a 21 anni in un istituto tecnico. Finita la scuola inizia subito la sua attività di paroliere con Julia de Palma, di cui era grande ammiratore. Manda alla cantante tre canzoni, e lei ne incide subito una.
GLI INIZI CON LUCIANO RISPOLI E MINA
Il primo vero impiego è però in un’agenzia pubblicitaria, ma non scorda la passione per la musica e continua scrivere strofe per Maria Doris, Carlo Lanza e altri. È Luciano Rispoli, nel 1968, a intravedere il talento di quel giovane appassionato cultore di musica, film e lirica e offrirgli la grande occasione: autore e regista del programma La maga Merlini, con Elsa Merlini. Limiti decolla, lavora in radio con Alberto Lionello ed Enrico Montesano, diventa uno dei parolieri di Mina, per la quale scrive hit come Bugiardo e Incosciente e Sacumdì, sacumdà. È la consacrazione definitiva: entra nel giro che conta, aiutato anche dalla sua conoscenza della musica straniera, e da quel momento collabora come paroliere di alto livello con cantanti come Dionne Warwick, Ornella Vanoni, Peppino Di Capri, Loretta Goggi, Fred Bongusto, Iva Zanicchi, Demis Roussos, MiaMartini, Al Bano e Romina Power.
PAROLIERE DI ALTO LIVELLO HA SCRITTO TANTE HIT PORTATEAL TOP DA MINA
Intanto, all’inizio degli anni Settanta entra nel team degli autori di Mike Bongiorno, e mette mano ai testi di Rischiatutto.
IN PRIMA FILA CON LA TV COMMERCIALE
L’esplosione delle televisioni commerciali lo vede in prima linea. Anticipa i programmi di cucina con Telemenù, condotto da Wilma de Angelis, firma la prima sit-com italiana con Zuzzurro e Gaspare e nel 1978 diventa il direttore del palinsesto di Telemontecarlo. Dotato di una preparazione solidissima, cementata dalla grande passione per tutto ciò che è “spettacolo”, Paolo Limiti torna in video proprio alla Rai. Nei suoi salotti pomeridiani, spesso accompagnato dal pupazzo Floradora, ospita le star della canzone e racconta instancabile ai telespettatori, affascinandoli, i mille retroscena del mondo dei lustrini, con il piglio leggero e fresco dell’amico che ti rende partecipe di ciò che è capitato proprio davanti ai suoi occhi. Così curioso delle vite altrui, Paolo Limiti poco ha sempre raccontato della propria: l’unica concessione al gossip è stata il matrimonio lampo, dal 2000 al 2002, con la showgirl italo-americana Justine Mattera, 31 anni più giovane che lo ha ricordato con poche commosse parole: «Sembra ieri. A te che mi hai creato una carriera. Love you ».
NEGLI ANNI ‘90 I SUOI SALOTTI TV POMERIDIANI REGISTRAVANO ASCOLTI ALTISSIMI