GIORGIO DELL’ARTI
Sento dire che il problema dei migranti che arrivano da noi è risolto. No, non è ancora risolto. È stata raggiunta un’intesa politica tra Italia, Francia, Germania e il commissario all’emigrazione Dimitris Avramopoulos. L’intesa politica promette qualcosa, ma non garantisce ancora niente. In che consiste, in ogni caso, questo accordo a tre? Il punto più nuovo riguarda le imbarcazione delle Ong, cioè le navi delle organizzazioni non governative, in due parole i volontari. Col tempo, leOng che si occupano di soccorrere i migranti in mare sono cresciute di numero, al punto che qualche tempo fa il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro sostenne che inmolti casi erano gli stessi trafficanti di uomini ad aver messo in piedi e finanziato queste Ong dedite ai migranti del mare. La scorsa settimana, in presenza di un arrivo massiccio di profughi (12 mila persone in un weekend), il ministro dell’Interno, Marco Minniti, annunciò che se l’Europa non ci avesse aiutato, l’Italia avrebbe chiuso i porti alleOng che non battessero bandiera tricolore.
Lo potrebbe fare? Probabilmente, no. Ma intanto l’allarme era stato lanciato, allarme rinforzato da una dichiarazione di Renzi, il quale minacciò di non versare più alla Ue i 20 miliardi che ci tocca consegnare ogni anno a Bruxelles.
Stavamo dicendo delle Ong... D’accordo con Francia e Germania si procederebbe a un censimento di queste Ong, in modo da sapere chi le finanzia e che patrimonio possiedono. Poi si rilascerà una sorta di patente a quelle in regola che renderà possibile l’accesso ai nostri porti. Bisognerà poi costringere gli altri Paesi ad accettare la loro quota di migranti, secondo i criteri stabiliti di ricollocazione. Infine sarà indispensabile lavorare per una soluzione in Libia, Paese di transito e ancora terra di nessuno. Alle Ong potrebbe essere vietato di avvicinarsi alle coste di quel Paese.
E intanto... Intanto Francia e Spagna si sono rifiutate di aprire i loro porti aimigranti. E l’Austria ha schierato mezzi corazzati e uomini al confine con il Brennero.