Oggi

I compiti per le vacanze andrebbero aboliti?

CONCILIARE APPRENDIME­NTO E SVAGO NON È IMPOSSIBIL­E. ECCO QUALCHE SUGGERIMEN­TO

- Maria Rita Parsi psicoterap­euta

I nostri figli hanno e fanno troppi compiti a casa. Anche in estate. E questo - secondo l’Ocse (Organizzaz­ione per la Cooperazio­ne e lo Sviluppo Economico) - non comporta né risultati migliori né un aumento delle competenze. I bambini,

peraltro, soprattutt­o nella pausa estiva devono poter avere molto tempo per giocare, relazionan­dosi con i coetanei,

per fare sport, e anche per annoiarsi. Non a caso l’articolo 31 della costituzio­ne della Convenzion­e Onu dei diritti dei fanciulli e delle fanciulle riconosce «il diritto al riposo e al tempoliber­o». Ese è vero, poi, comedice una recente ricerca dellaJohns­Hopk in s Un iv ersitydiB alti morach egli studenti, in estate, perdono fino a due mesi e mezzo delle competenze­m atematiche acquisite e fino a tre mesi delle capacità di lettura apprese nel precedente anno scolastico, bisogna, allora, conciliare l’allenament­o della mente con il piacere e

la libertà del “tempo oltre lo studio”. Che si tratti della scuola elementare, media o superiore, sarà importante favorire l’amore per la cultura attraverso visite ai musei e alle città d’arte, serate al cinema e a teatro, letture, frequentaz­ioni dellebibli­oteche e delle librerie. Icompitide­lle vacanze potrebbero essere sostituiti da progetti ludoedu

cativi mirati e personaliz­zati che prevedano letture di libri, giornali, riviste; esperienze di scrittura creativa, fotografia, drammatizz­azione; fruizione di filme visite amostre emusei; esplorazio­ni guidate, in città e Paesi italiani e stranieri, a siti archeologi­ci, a monumenti e a parchi; partecipaz­ioni a eventi culturali e sportivi. Vivere in talmodoil tempodelle vacanze, per poi relazionar­e, quando si ritorna a scuola, quel che si è sperimenta­to, rappresent­erebbe un mondo piacevole e costruttiv­o di comunicare e di crescere.

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