I compiti per le vacanze andrebbero aboliti?
CONCILIARE APPRENDIMENTO E SVAGO NON È IMPOSSIBILE. ECCO QUALCHE SUGGERIMENTO
I nostri figli hanno e fanno troppi compiti a casa. Anche in estate. E questo - secondo l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) - non comporta né risultati migliori né un aumento delle competenze. I bambini,
peraltro, soprattutto nella pausa estiva devono poter avere molto tempo per giocare, relazionandosi con i coetanei,
per fare sport, e anche per annoiarsi. Non a caso l’articolo 31 della costituzione della Convenzione Onu dei diritti dei fanciulli e delle fanciulle riconosce «il diritto al riposo e al tempolibero». Ese è vero, poi, comedice una recente ricerca dellaJohnsHopk in s Un iv ersitydiB alti morach egli studenti, in estate, perdono fino a due mesi e mezzo delle competenzem atematiche acquisite e fino a tre mesi delle capacità di lettura apprese nel precedente anno scolastico, bisogna, allora, conciliare l’allenamento della mente con il piacere e
la libertà del “tempo oltre lo studio”. Che si tratti della scuola elementare, media o superiore, sarà importante favorire l’amore per la cultura attraverso visite ai musei e alle città d’arte, serate al cinema e a teatro, letture, frequentazioni dellebiblioteche e delle librerie. Icompitidelle vacanze potrebbero essere sostituiti da progetti ludoedu
cativi mirati e personalizzati che prevedano letture di libri, giornali, riviste; esperienze di scrittura creativa, fotografia, drammatizzazione; fruizione di filme visite amostre emusei; esplorazioni guidate, in città e Paesi italiani e stranieri, a siti archeologici, a monumenti e a parchi; partecipazioni a eventi culturali e sportivi. Vivere in talmodoil tempodelle vacanze, per poi relazionare, quando si ritorna a scuola, quel che si è sperimentato, rappresenterebbe un mondo piacevole e costruttivo di comunicare e di crescere.