Gli insegnanti guadagnano sempremeno?
SECONDO L'OCSE, IL POTERE D'ACQUISTO DEGLI STIPENDI INDIECI ANNI È SCESODEL 7 PERCENTO
Non c'era bisogno di leggere la relazionedell' Ocse, per chi è docente, per avere conferma dell'esiguità del riconoscimento economicode gli insegnanti. Personalmente ne discuto spesso con quegli amici che continuano a riteneremolto vantaggioso (dalpuntodi vista del trattamento e delle ferie) il lavorodi chi insegna a scuola, ma mi trovoadisagio a parlarne pubblicamente. Sembra sempre una lamentela finalizzata a una mera rivendicazione economica. A richiesta diretta affermo
senza vergogna che il mio stipendio non arriva a 1.600
euro, a 55 anni e dopo una carrieradensadi studi, competenze acquisite, riconoscimenti anche internazionali. Ma, se non si abita da soli, con questa pagasi può vivere esi può anche apprezzare il lavoro perla sua dinamicità, per il rapporto con gli studenti, per il piacere di insegnare e di rendere concretamente migliore il futuro dei ragazzi ai quali trasmetti delle idee, delle passioni. Quel che va sempre peggio è, accanto alla diminuzione del potere d' acquisto, il peso burocratico: ansia, stress, malattie psicosomatiche af- fliggono la categoria anche a causa del crescente numero di impegni extrascolastici: non esiste pomeriggio dove, oltre al lavorodi correzione e di preparazione, tunonpossa essere convocato per riunioni con assistenti sociali, psicologi, psichiatri, per redigere piani didattici personalizzati correndo dietro a genitori evasivi e disinteressati. Mach i insegna è abituato a lavorare in condizioni difficili, anche in forma volontaria, perfino per acquistare strumentazioni che nelle scuole del nord Europa sono la norma e che qui dipendono sempre più dalla buona volontà di qualche insegnante.