Spiagge: quali divieti possono imporci?
ALCUNI STABILIMENTI FANNO PAGARE 5 EURO IN PIÙ A CHI PORTALA BORSA FRIGO. ALTRI INVECE VIETANO DI INTRODURRE BEVANDE E CIBI PROPRI
Gli stabilimenti balneari non sono circoli privati, ma spazi pubblici dati in concessione a privati per garantire un servizio. Ci aspetteremmo quindi che non possano mettere molti “paletti” a ciò che possiamo fare in spiaggia, ma sbagliamo.
Il regolamento dello stabilimento può indicare le attività che si possono svolgere al suo interno o che sono vietate
(per esempio giocare a pallone, tenere musica alta eccetera),
e può anche vietare di portare cibi propri in spiaggia o “tassare” le borse frigo.
Del resto, in alcune Regioni, per esempio in Puglia, consumare cibo e bevande in spiaggia è consentito solonelleappositearee picnic attrezzate.
L’importante è che queste informazioni siano ben chiare prima di accedere allo stabilimento
e che quindi il bagnantepossa scegliere se pagare un biglietto di ingresso maggiorato per la borsa frigo o meno. È bene inoltre sapere che
il gestore può chiedere il pagamento dell’ingresso per poter usufruire dei servizi dello stabilimento, ma non siamo tenuti ad affittare sdraio e ombrellone,
perché una volta pagato l’ingresso ci si può sdraiare sul proprio telo (mentre è possibile che lo stabilimento vieti di portare in spiaggia sdraio e ombrelloni propri). Si tratta, in conclusione, di strategie di marketing che a volte possono anche ritorcersi contro il gestore, e dunque da applicare con buonsenso.