Telefonini, bollette, hotel
Le novità sulla concorrenza
LE NUOVE REGOLE POTREBBEROALLA FINE AVERE PIÙ EFFETTI NEGATIVI CHE POSITIVI. MA DOPO L’ESTATE DOVREBBERO ESSERE APPROVATI I DECRETI ATTUATIVI. E ALLORA...
Troppo poco, troppo tardi. Il decreto sulla concorrenza è stato approvato dal Parlamento il 2 agosto, dopo ben 894 giorni di rimbalzi tra Camera e Senato: il Consiglio dei ministri aveva infatti presentato il testo nell’aprile 2015, mentre l’obbligo per l’Italia di varare nuove regole del mercato risaliva addirittura al 2009. Non solo. Alla fine, la legge partorita ha comunque più di un aspetto negativo. «È l’ennesima occasione mancata», dice Luisa Crisigiovanni, presidente di Altroconsumo. «I tempi lunghi sono serviti alle varie lobby permantenere in vita posizioni di privilegio che continuano a pesare sui bilanci di famiglie e imprese». E Mauro An
tonelli, del Centro studi dell’Unione nazionale dei consumatori, rincara la dose: «Si doveva rendere il mercato più trasparente ed equo, invece, in alcuni casi, si sono fatti decisi passi indietro, rendendolo più opaco e ingiusto». A settembre dovranno comunque essere approvati i diversi decreti attuativi, cioè le istruzioni per l’uso che dovranno trasformare la teoria della legge in pratica. E inmolti speranoin qualche miglioramento sul filo di lana. Non ci sono però solo note negative. Un articolo della legge, per esempio, permette di avere in anticipo l’assegno della previdenza integrativa dopo 24 mesi di disoccupazione (prima erano 48 mesi) se al titola- re mancano non più di 5 anni alla pensione. «Una conquista importante considerate le difficoltà che vivono i lavoratori e le loro famiglie a causa della crisi », dice Carlo
De Masi, presidente di Adiconsum. Arrivano poi i mototaxi, che promettono di alleggerire le tariffe del trasporto urbano privato, e aumentano i notai, da uno ogni 7 mila abitanti, a uno ogni 5 mila, con maggiore concorrenza sulle parcelle. Ma vediamo, nel dettaglio, le novità maggiori della nuova legge sulla concorrenza che avranno effetto concreto sulle tasche degli italiani.