Giovanni Toti «In politica vince Silvio, in famiglia mia moglie Siria»
L’ESTATE DEL “BOMBER” DI FORZA ITALIA CON LA MOGLIE, “BOSS” DI QUARTO GRADO: DALLE RIUNIONI DI LAVORO IN SPIAGGIA ALLE SCENE DEL CRIMINE IN CAMERA DA LETTO
L’immagine del governatore della Liguria Giovanni Toti sotto un gazebo dei bagni San Marco di Fiumaretta, alla foce del Magra, insieme a parte della sua giunta eall amoglie Siria Magri, giornalista Media set e responsabile di Quarto Grado, dà una nuova dimensione, più compiuta e letterale, all’espressione “governo balneare”. Qui, dove ogni giorno c’è un pranzo di lavoro vista mare, sono permessi bermuda e infradito, ma non è previsto nessun allentamento della ferrea disciplina del telefono che Toti, solitamente moderatone i modi e nelle idee, impone a chi gli sta vicino: «Si risponde sempre, non sono previste deroghe. Vietata la batteria scarica, vietati i luoghi dove non c’è campo, vietato dormire in alberghi senza una buona copertura. Fortemente sconsigliato allontanarsi a più di due ore di viaggio da Genova. Sia chiaro, è una liturgia alla quale mi sottopongo pure io». Ha mai litigato con chi infrange i comandamenti della religione “smartphoniana”? «Scherza? Mi arrabbio damorire con Siria, chemagari non risponde, o lo fa con i messaggini preimpostati, quelli che recitano anodini “Richiamo più tardi”. I miei sms invece sono sempre personalizzati». Qualcuno direbbe che lei ha un’ossessione. «Ultimamente sono lievemente migliorato. A volte la notte lascio solo la vibrazione. Un tempo alzavo la suoneria al massimo per essere sicuro di svegliarmi se mi avessero chiamato. Però, lo ammetto, appena apro gli occhi come prima cosa guardo il telefono. E anche nel cuore della notte, se per caso mi sveglio, una sbirciata la do sempre». Ma quante volte si chiama con sua moglie, ogni giorno? «Almeno10. Poi ci sonoimessaggi. Ad esempio le scrivo sempre quando sto decollando, e appena sono atterrato».
«PERCHÉ BIZZARRI ENONCROZZA? SE ANCHE LUI VUOLE SPENDERSI PER LA REGIONE LEPORTE SONOSPALANCATE»
E lei cosa risponde «Spesso con uno di quei maledetti “ti richiamo dopo” standard».
Ma come funziona il vostro menage?
«Benissimo, anche perché praticamente non esiste. Si parla per telefono, ci si vede nei weekend. Ogni tanto, durante la settimana, lei corre a Genova o io a Milano». Piccolo inciso, Siria Magri, al termine del nostro incontro, mi ha ammonito: «Mi raccomando, non mi descrivere solo come la “moglie di”». Quindi occorre fare qualche precisazione: durante l’intervista è intervenuta più volte, ha scambiato occhiate di intesa col marito, e mi è sembrato correggesse la rotta di risposte che forse riteneva avventate “sparando” come siluri un paio di parole al momento opportuno. Forse anche per questo Giovanni Toti sembra sincero quando racconta: «Ci siamo conosciuti a Mediaset, in redazione, ed era il mio capo. Rompiscatole, allora come ora. Da allora poco è cambiato: continua a essere il mio capo». «Del resto io ho sei anni più di lui, praticamente abbiamo anticipato i coniugiMacron, Giovanni è un toy boy» puntualizza ridendo Siria.
«GRILLO INCARNA ALLA GRANDE IL DISAGIO. MA I 5 STELLE DELUDONO QUANDO VENGONO MESSIALLA PROVA»
Parlavamo di liti. I giornali hanno scritto che Silvio Berlusconi si è arrabbiato con lei quando gli ha consigliato di valorizzare gli uomini del partito invece di
cercare fuori un leader. È vero? «E io come faccio a saperlo? Vede, quando presumo di aver detto qualcosa che possa avergli guastato l’umore non lo chiamo per qualche giorno, tanto so che non è un uomo che cova rancore. Il risultato è che non so mai se e quanto l’ho fatto arrabbiare». Tra l’altro dopo il soggiorno detox a Merano, abbiamo visto un cavaliere in gran forma, ma senza capelli. «Ma va, sono già tornati». Strano, i miei non tornano mai. ( ride). «Deve andare anche lei a Merano, è li che ritornano». Paolo Sorrentino sta preparando un film su di lui. «Temo che anche un gigantesco premio Oscar avrà difficoltà a descrivere nella loro grandezza le virtù e i vizi del Cavaliere». Un film potrebbe aiutarvi in vista delle prossime elezioni... «Le prossime elezioni le vinciamo noi, possibilmente includendo nel Centro-Destra Alfano e Casini: sa, io ho sempre nutrito una grande fiducia nell’istituto del ravvedimento operoso. Gli altri? Renzi ha inanellato una serie di errori straordinariamente grandi. Grillo incarna unmalcontento che comprendo benissimo. Però i 5 Stelle, alla prova dei fatti, non entusiasmano. Tralasciamo la mancanza di visione della giunta Raggi, e la sua incapacità di fare squadra, i mille pasticci. Ma anche l’Appendino, in un città come Torino... Una cosa doveva fare: organizzare la serata in piazza per la finale di Champion e si è dimenticata di vietare le bottiglie di vetro. E il disastro è avvenuto mentre lei guardava la partita in tribuna a Cardiff, ospite di qualche ricco sponsor. Nonmi sembrano amministrazioni così popolari e vicine alla gente». Nominare Luca Bizzarri presidente della fondazione Palazzo Ducale è un modo di essere vicini alla gente? «Di sicuro non è una lottizzazione: abbiamo pensato che potesse incarnare bene il marketing regionale aggressivo e fresco che caratterizza la nostra amministrazione. Tenga conto che è una carica a titolo del tutto gratuito» Il suo curriculum recita: comico, personaggio tv, genovese. Perché non prendere in considerazione anche Beppe Grillo o Maurizio Crozza... «Grillo ormai fa un altro mestiere. Crozza, se è disponibile a dare una mano e a spendersi per la Regione lo vado a prendere a casa io, lo giuro». Senta, mi tolga una curiosità: davvero passerà l’estate sotto questo gazebo? «Certo. La mattina passeggiatina, il pomeriggio qui, facciamo anche qualche riunione. Il problema è che se c’è Siria invece che parlare chessò, di scolmatori, tutti cominciano a chiederle di Bossetti o di Stasi». Ma lei lo guarda Quarto Grado? «Programma straordinario, fatto da una banda di maniaci. ( Arriva un’occhiataccia della moglie, ndr). Siria, è bellissimo, però sietemaniaci. A volte mi chiami e dici: “Questa sera abbiamo la perizia di tizio etc etc”. Io corro davanti alla tv e dopo unpo’mi chiedo: ma a me che me ne frega? Mettiamola così, io sono per Poirot, mentre voi siete Csi. Lo penso quando mi capita di tornare a Milano, a notte fonda. Lei è addormentata su un letto coperto di carte di procure, perizie, faldoni. La camera illuminata dai lampi della tv, sintonizzata su TgCom24. Nonc’è sanguema è una scenaugualmente raccapricciante. Così cerco di farmi spazio raccogliendo le carte, stando attento a mantenerne l’ordine, sennò poi si arrabbia, e mestamente mi accomodo a dormire sulla scena del crimine».