GIORGIO DELL’ARTI
C’èla storia di questa insegnante che ha smesso di essere precaria ed è diventata di ruolo a 69 anni... È la professoressa Bernarda Di Miceli, comandata quest’anno all’istituto Pio La Torre di Palermo. La domanda è: l’incredibile sistemazione della docente è un segno che la scuola vive sempre nel caos o significa invece che, sia pure a fatica, l’organizzazione del Ministero comincia a funzionare? La professoressa non è stata messa a posto dal Ministero, ma dal giudice del lavoro a cui una delle sei figlie di Bernarda, avvocato Simona Santacolomba, aveva presentato ricorso. Per una sequenza di lacune legislative e di errori della burocrazia, la Di Miceli non solo non era ancora stata stabilizzata, ma rischiava di non prendere neanche la pensione. E sta in cattedra dal 1975! Quindi non è da questo episodio che possiamo arguire se la scuola, nel prossimo anno scolastico, sarà vittima delle solite disfunzioni... No, ma possiamo nutrire una debole speranza. Il Consiglio dei ministri ha appena deliberato l’assunzione di 51.773 insegnanti, 6.260 impiegati, 259 presidi e 56 educatori. I quasi 52mila nuovi insegnanti, di ruolo a partire da Ferragosto, andranno a coprire sia il turnover che le cattedre scoperte. Parrebbe lamossa giusta per non ritrovarsi con le solite cattedre scoperte. Come sono stati assunti? Metà dalle vecchie graduatorie a esaurimento, metà dalle liste del concorso 2016.
Intoppi possibili? Mancano gli insegnanti di matematica. È abbastanza prevedibile una ripetizione, anche se più in sordina, della lotta «contro le deportazioni». Un certo numero di insegnanti del Sud, che a ogni costo vuole rimanere al Sud, l’anno scorso ha adoperato massicciamente la legge 104 che protegge i disabili. I professori con un disabile in famiglia sono a un tratto paurosamente aumentati (specie in Calabria). Nonostante tutto questo, le lezioni, intorno allametà di settembre, dovrebbero cominciare regolarmente dappertutto.