Oggi

«Bellezza d’aliante»

- di Nerina Poggese, Cerro Veronese (Vr)

Non so figlia, se sarò ancora con te quando il tuo sbocciare sarà pieno e camminerai sempre meno in bilico sui tuoi tacchi e sui tuoi doveri. Una giovane donna sarai, che stringe nelle mani le redini del suo destino, dandogli la direzione desiderata. Non lasciarti condiziona­re da chi ti vorràungra­dino indietro: noi donne, da un osso del fianco di un uomo siamo state create per affiancare il loro passo col nostro passo, né prevaricar­e né esserne succubi. Spiega al tuouomoche­meriti rispetto, che la sua forza ti sia di protezione e che l’amore, mai, è sinonimodi possessoe violenza. Sii accoglienz­a per chi avrai vicino, per ogni uomo che è padre, madre alpar tuo, per le rughe che ti trasformer­anno, perché non l’apparenza ti contraddis­tingua, ma l’essere respirodi lucenel vorticare del mondo, sprigionan­do bellezza. Distratto e superficia­le è molte volte lo sguardo dell’uomo, cieco alle meraviglie di cui l’esistenza è onusta, di embrioni di vita, boccioli di profumi, arcobaleni evanescent­i di sorrisi. Tre lacrime chiedo per me. E poi sorridi, dissolvi il dolore per non inaridire i tuoi giorni, per non rinchiuder­ti fra inferriate di rabbia. L’odio è un fardello che zavorra le ali, le tue dispiega e la tua fragilità d’aliante sfiderà ogni distanza. Se non avrai in me fisico sostegno, se non potrò essere forte tutore per te, viticcio proteso al futuro, non temere, poiché nella tua carne porti la forza delle donne della nostra terra, terra dura di selci, di scoscese salite, di assordanti silenzi. Donne plasmate da un cielo segnato d’agguati temporales­chi, da inondazion­i di lacrime e siccità di sogni.

Nessuna di esse si è mai arresa; accasciate, non hanno preteso né atteso mani a sollevarle, mahanno cercato sul proprio sentiero le orme di un Dio che le sospingess­e con un soffio paterno. Hanno guardato negli occhi la vita senza abbassare lo sguardo, hanno rattoppato giorni con gugliate di speranze rubate alla luna mentre cullavano figli su figli. Io sarò in queste parole, nei fogli che ho riempito per te, nel riflesso delle tue pupille che uno specchio d’acqua ti donerà, nel tocco di una carezza d’aria. Se io uscirò da questo letto dove la pazzia di un uomomi ha condannata, senza più respiro, raccogli ilmio amoreper te e conservalo, ricorda tuopadre com’era quando ti cullava fra le braccia, quando eravamo una famiglia felice, prima che le ombre e la violenza s’impossessa­ssero della sua mente e poi fa una cosa sola: ama! Ama la vita, la gente, il tuo lavoro, le tue passioni, portare a passeggio solitaria i tuoi pensieri, ascoltare i bisbigli del vento fra le fronde ed accorda il battito del tuo cuore sul pentagramm­a di un grillo. Insegui il buono e il bello, cercalo ovunque e in chiunque e la felicità sarà in un canto stonato in compagnia, in un caffè condiviso, nella meraviglia di un ombrello di stelle, in un vestito rosso che ti farà sentire una principess­a forte e sicura quale sei e fonte per tutti di bellezza.

UNA GIOVANE DONNA SARAI, CHE STRINGE LE REDINI DEL SUO DESTINO

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