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« Rivoglio i miei figli portati in Marocco dalla madre» L’appello di un padre di Marianna Aprile

DA 30 MESI ROBERTO ELMAR HAFNER LOTTA CONTRO LA MADRE DI ELIA E ZACCARIA, CHE LI HA PORTATI INMAROCCO: «LA LEGGE HA STABILITOC­HE DEVONOSTAR­E CONME». E AVVERTE: «OLA FARNESINAM­I AIUTA, O FACCIOUNA SCIOCCHEZZ­A»

- Dell’inviata Marianna Aprile - foto di Lorenzo Pesce Roma, agosto

Negli ultimi 30 mesi, Roberto Elmar Hafner, veronese di origini bavaresi, ha speso più di 150mila euro per cercare di riportare a casa i suoi due bambini, Elia e Zaccaria, di 10 e 9 anni. La loromamma Monia, tedesca di origini marocchine, li ha portati in Marocco nonostante la legge li avesse affidati al padre. A favore di Roberto si sono espressi i Tribunali di Venezia, Colonia (Germania) e Marrakesh ( Marocco); lui ha pagato decine di avvocati e anche detective, per seguire da lontano la vita dei bimbi e sapere dove fossero.

«NON CE LA FACCIO PIÙ»

Ma ora non ce la fa più (neanche economicam­ente) e tramite l’avvocato Giulia Bongiorno, che ha preso a cuore la vicenda, ci ha contattati per lanciare un appello: «Ho bisogno dell’aiuto concreto della Farnesina; da loro finora ho avuto rassicuraz­ioni che non si sono mai tradotte in azioni. Al ministro degli Esteri basterebbe fare una telefonata al suo omologo per sbloccare la situazione. Altrimenti vado a riprenderl­i io. Finora non l’ho fatto solo perché volevo seguire le regole e non rischiare di finire in prigione e perdere i miei figli per sempre», si sfoga. «Non è più un problema di giustizia, è un problema di diplomazia. Ancora una volta, l’Italia simostra debole nella difesa dei diritti dei suoi cittadini. Cosa aspetta ilminister­o degli Esteri a recuperare questi bambini? Che Roberto vada in Marocco da solo, annullando anni di sentenze a suo favore? Questa storia non può stare solo sulle spalle di un padre, a cui stiamo insegnando che il rispetto della legge è controprod­ucente...», aggiunge la Bongiorno. Il tempo stringe, più ne passa più Monia acquisisce “diritti di fatto” che potrebbero far passare in secondo piano le sentenze a favore di Roberto: «Una Corte potrebbe arrivare a ritenere dannoso il trasferime­nto dei figli dal padre», dice. Ma come siamo arrivati fin qui?

«ERAVAMO UNA FAMIGLIA»

Roberto e Monia si conoscono inGer-

«SONO ARRIVATO AQUESTOPUN­TO SOLO PERCHÉ RISPETTO LA LEGGE»

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