La post@ dei lettori
IL RAZZISMO E LA GUERRA TRA POVERI
Caro direttore, ho letto la sua ultima riflessione sulla lettera di Loris e sul fatto che si arriva a fare con gli stranieri di tutta l’erba un fascio. E un po’ mi stupisce il suo stupore. Anch’io sono razzista, o dico cose cosiddette razziste, nel senso che non mi va più giù questa politica che ha peggiorato le nostre vite. M’identifico con Loris perché a me è successo un episodio simile. Ero in fila assieme a una mia amica dell’Est e il pensiero è corso alla zia, pensione alminimo, anche a lei contributo d’invalidità rifiutato. Ma sa chi era più arrabbiata di me? La ragazza stessa: «Sono entrata, ho fatto tutto in regola, pago migliaia di euro in tasse, faccio 2/3 lavori per arrivare a fine mese, mai chiesto un cent nonostante due figli... e questi? Assegni, contributi, TUTTO!». Io ho sdrammatizzato (“Tu sei ormai italiana: zero diritti, tanti doveri»), ma il mio pensiero non è stato diverso da quello di Loris davanti all’ultimo arrivato, che non lavora ma stranamente sa già dire: «Voi dovete darmi, io non pago, io ho diritto!». Certo, è tutto nella legalità ma la cosa dà un certo fastidio. Anche perché li vedi sapere tutte le leggi, dove andare, che documenti presentare e a volte viene il dubbio che la loro unica preoccupazione sia: come devo farmi mantenere? Io ancora riesco a fare dei distinguo tra buoni e cattivi, anche tra etnia ed etnia, ma col tempo succederà ciò che lei ha ben constatato nella sua risposta: fare un mucchio unico. Tacciare di razzismo chi denuncia le ingiustizie non aiuta, ma alimenta il razzismo vero. O una guerra tra poveri, al motto del vecchio ma sempre valido divide et impera? Luca Gazzetti, Modena Caro Luca, mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile non diventare razzisti, con tutto quello che sta succedendo. Ma è nostro dovere di persone civili resistere alla tentazione: dobbiamo distinguere «tra buoni e cattivi» e non, come dice lei, «anche tra etnia ed etnia». E dobbiamo insegnarlo ai nostri figli. Legga quello che mi ha scritto la lettrice che segue. Caro direttore, ho letto con piacere il suo editoriale «Razzisti inconsapevoli»: in poche righe ha sintetizzato la situazione odierna nei confronti degli immigrati. Mi ritrovo completamente d’accordo con lei. Anche se devomiomalgrado ammettere che portare avanti questa convinzione non è semplice, perché la gente reagisce “di pancia”, senza pensare a quello che c’è dietro a questa immigrazione.
Anna Marcuzzi
UNA POESIA DI DON ANTONIO MAZZI
Caro Umberto, oggi ho potuto vedere sul numero in edicola del tuo settimanale lo spazio che avete dedicato alla nostra Agenda
Tremenda. Ti ringrazio con questa poesiola che, se vorrai, potrai condividere con i tuoi “compagni di redazione”. Il ciao è leggero come un bacio Il ciao è dolce come un cioccolatino Il ciao è fraterno come un abbraccio Il ciao è travolgente come un sorriso Il ciao: è tutto è niente è italiano è universale è familiare è maschile è femminile è singolare è plurale è laico è religioso il ciao lo voglio scritto sulla mia tomba perché dice, con quattro lettere, chi sono, cosa ho fatto e cosa farò. Signore, ciao! don Antonio Mazzi Caro don Antonio, come vedi, la condivido anche con i nostri lettori!
GF VIP E NON FAMOSI
Caro direttore, ma ha visto l’elenco dei partecipanti al Gf cosiddetto Vip? A parte un paio di “vecchie glorie”, questi sarebbero i “famosi”??? Claudio Rossi
Caro Claudio, ritrova l’elenco anche a pag. 42. In effetti, più che Vip molti di lorto sono Nip ( Not important person) o Vup ( Very unknown person). Comunque, c’è sempre la strepitosa Ilary...