Qual è il buonesempio dei genitori che hanno denunciato il figlio?
IL RAGAZZO AVEVA INVESTITO UN CICLISTA SENZA PRESTARE SOCCORSO, POI ERA ANDATO A DORMIRE
Dovrebbe diventare “virale” l’esempio di responsabilità e coraggio che i genitori del diciottenne di Eraclea (Venezia), hanno dato alle famiglie e alla collettività nel nostro Paese denunciando il proprio figlio per omicidio stradale. Essi non hanno ceduto al ricatto della paura e della vergogna di considerarsi “genitori fallimentari” in seguito al comportamento del figlio. Il giovane, risultato anche positivo ai controlli di alcol e droghe, dopo aver investito un ciclista non si era fermato per prestare soccorso ed era invece rientrato in famiglia dicendo solo di aver avuto un piccolo incidente con la macchina. I genitori non gli hanno creduto. Quando è andato a dormire, sono usciti e hanno percorso a ritroso il tratto di strada che il figlio aveva fatto per tornare a casa. Hanno trovato i carabinieri che stavano facendo i rilevi stradali. Egon Kase, sloveno di 75 anni, era morto. Hanno capito che quanto era successo riguardava il loro figlio e non hanno esitato a ricorrere alla legge per fermarlo e costringerlo ad assumersi la responsabilità di quanto aveva fatto. L’unione delle due autorità- quelladei genitori responsabili e quelladellalegge - potrà infatti costituire nel tempo, per questo ragazzo, un deterrente a continuare a danneggiare se stesso e gli altri. Infatti, chi come lui non accetta di assumersi tutte le responsabilità e il carico dei danni arrecati ad altre persone, o non espia il delitto commesso, tenderà nel tempo a ripetere l’errore o a sminuirne la gravità. O, ancora, se provasse un senso di colpa profondo, tenderà a ricercare proprio quella punizione che la copertura, il segreto, l’aiuto di persone o di autorità compiacenti gli avrà evitato di scontare.