Oggi

« La figlia ha solo 18 anni, ma è il suo angelo custode »

«QUAND’ERA PICCOLA, LUI NON ERAMOLTOPR­ESENTE. MA LEI GLI SOMIGLIA E NON PROVA RISENTIMEN­TO», SPIEGAGIOV­ANNI NUTI. «TANTOÈVERO­CHE, APPENAÈDIV­ENTATA MAGGIORENN­E, HA VOLUTO PRENDERSI LA RESPONSABI­LITÀ LEGALE DEL PADRE»

- Di Nicole Persico

Credo che la scelta di mia nipote Ginevra possa portare solo gioia nella vita di Francesco. Quando sono andato a trovarlo nella struttura romana che ora lo ospita, mi è sembrato particolar­mente sereno. Lui ha la capacità di mettersi alle spalle le brutte storie. Il bello è che rispetto al dramma vissuto è in pace con se stesso: non recrimina, non porta rancori. Si commuove, ma la commozione è sana, vitale, a differenza della disperazio­ne che è piatta e livida». Inizia così la conversazi­one con Giovanni Nuti, fratello di Francesco, attore, regista, sceneggiat­ore, pittore e autore di canzoni, che a 62 anni appena compiuti sta affrontand­o un secondo recupero.

IN COMA DOPO ESSERE CADUTO IN CASA

Giovanni Nuti è stato per molti anni non solo il fratello complice, quello che l’attore aveva nel cuore ma, anche, il compagno di viaggio e il suo più grande sostegno. Anni scanditi dalla malattia, dalla riabilitaz­ione, da estenuanti sedute di logopedia e di fisioterap­ia. Nel 2006, Francesco Nuti fu vittima di un incidente domestico (cadde e venne soccorso in ritardo) che lo fece finire in coma e che gli ha provocato disturbi della deambulazi­one e della parola. Nel 2016, una seconda caduta nella sua casa di Narnali ( Prato) ha bloccato momentanea­mente i progressi fino allora fatti. E si è dovuto ricomincia­re tutto da capo. Quando avvenne il primo incidente e Francesco Nuti entrò in coma, la sua bambina aveva solo 7 anni. Oggi Ginevra, da poco maggioren- ne, ha deciso di assumersi la responsabi­lità legale di suo padre.

«SPERO CHE TORNI A VIVERE»

«Ginevra assomiglia molto a suo padre Francesco. È riservata. Riflessiva. Silenziosa. Le piace molto stare da sola. Francesco poteva forse essere un padre più presente ma, credo che questo sia un problema che accomuna molti di quelli che fanno spettacolo. La loro vita è particolar­mente intensa. Poi, se mi fermo a riflettere, penso che se questa mancanza fosse stata così profonda, oggi Ginevra non si sarebbe presa questa enorme responsabi­lità, ma avrebbe nutrito solo un grande risentimen­to». L’unica certezza di questa storia dolorosa è che Francesco Nuti è circondato da persone che lo amano profondame­nte. Dal fratello Giovanni che, nonostante non possa più stare con lui tutti i giorni, pensa a lui ogni momento, e da una giovane donna, sua figlia, che è disposta a sacrificar­e un po’ della sua spensierat­ezza giovanile per farsi carico del suo papà un po’malandato. «Ho la certezza che Francesco sia in buone mani e continuo a sperare che possa tornare a vivere».

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Francesco Nuti, 62, che cammina e parla a fatica, con il fratello Giovanni, 65, medico e musicista, che per anni si è occupato di lui. Per anni se n’è preso cura lui
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