La vignetta sulla borsa istiga alla violenza
UNA DONNA BRONTOLA. E IL PROBLEMA VIENE“RISOLTO” LANCIANDOLA DALLA FINESTRA
Tra le notizie che purtroppo si sono succedute nel corso di quest’estate in tema di violenza sulle donne, ce n’è una particolarmente crudele nella sua apparente ingenuità: al mercatodiBorgo San Lorenzo (Firenze), era in vendita una borsa sulla quale erano riprodotte due vignette appaiate: nella prima, una donna che urla rivolta a un uomo e la scritta « problem » (problema); nella seconda, l’uomo ha spinto giù la donna da una finestra immaginaria: « solved » (risolto), dice la scritta. Il messaggio, neanche troppo sottinteso, era: se una donna ti infastidisce, liberati di lei! Un messaggio violento comunicato in modo spiritoso, con una battuta. Il che è estremamente insidioso perché infonde leggerezza e stimola la risata: tutti ridono di un atto in sé riprovevole mareso “simpatico”, chepertantopotrà essere imitato e ripetuto con la stessa leggerezza. Un modo di pensare e di agirechemetteibrividi, inspecialmodo se si riflette sul fatto che – mentre quella borsa veniva prodotta e messa invendita – inaltri luoghid’Italiasi consumavano maltrattamenti e violenze sulle donne. I vigili urbani hanno effettuato un sopralluogo e sanzionato il titolare del chiosco: 160euro dimulta ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento di polizia urbana, che vieta la vendita di «oggetti che offendano il pubblicodecoro». Ilnegoziante ha quindi ritirato la borsa dalla vendita. È evidente però che di quella borsa non si può parlare solo come di un oggettocheoffendeil pubblico decoro, dalmomento che con quella borsa si è fatto di molto peggio: con lo scherzo si è istigata la violenza.
BISOGNA MODIFICARE CERTI ATTEGGIAMENTI
Amio parere quella condotta poteva essere rilevante ai sensi dell’articolo 414 del Codice Penale (istigazione a delinquere), suscettibile di intervento a procedere della Procura della Repubblica di Firenze. E liquidare con 160 euro di multa un messaggio così violento – che di fatto istiga all’eliminazione fisica della compagna – è
un rischio; nei confronti di coloro che, in qualsiasi modo o forma, istigano ad atteggiamenti violenti nei confronti delle donne si dovrebbe indagare e procedere con severità. È indispensabile alloramodificare certi atteggiamenti. Non solo non si deve
poter ridere della violenza, ma si deve diffondere unmessaggio opposto: chi è violento deve pagare con sanzioni rigorose.
ALCUNE NORMATIVE SONO ANCORA SCARSAMENTE EFFICACI
E tantopotrà avvenire solo se si smetterà di dare sconti e premi anche a chi vienecolto inflagranzadi reati gravissimi. Oggi persinochiuccidebrutalmente una donna e viene colto sul fatto può usufruiredi sconti premiali (riduzionedi un terzo della pena) se chiede di essere giudicato con il rito abbreviato. Le recentissimenovità normative (art. 162 ter della Legge 23 giugno 2017, n. 103) poi nonvannoaffattonella direzione dame auspicata: sono state infatti introdotte norme che estinguono i reati a fronte di un pagamento, pure quando si tratta di fatti penali per nulla lievi. Questo è il caso di alcune condotte che integrano gli atti persecutori: al ricorrere di determinati presupposti, si può avere la non applicazione della pena e la contestuale estinzione del reato di stalking. Una norma che, oltre a scoraggiare le donne dallo sporgere querela, servirà molto probabilmente anche a “rassicurare” gli stalker sulla possibilità di rimanere, in taluni casi, impuniti. Tanto non farà che rendere certi uomini più aggressivi, spavaldi e strafottenti. E lo abbiamo già toccato conmano leggendo dello stalker che – arrestato e scarcerato dopo pochi giorni – appena tornato in libertà ha come prima cosa telefonato alla sua vittima: «Sono fuori dal carcere, ho vinto io!», si è vantato. Servono subito normative adeguate in temadi violenza, perché parte di quelle esistenti sono scarsamente efficaci, o addirittura si rivelano deleterie per le donne. Ma non tutti lo hanno capito.