Davvero i maschi non cambiano?
UN LETTORE “TRASFORMATO” DALL’AMORE ACCUSA NOI DONNE DI NON CREDERLO POSSIBILE. QUI SBAGLIA: LA NOSTRA COLPA È PROPRIO L’ ECCESSO DI OTTIMISMO
Cara Maria sono molto intrigato dalle poste del cuore perché aiutano noi uomini a penetrare nel vostro mondo. Alcune lagnanze e accuse sono fondate: le stesse che potremmo farvi noi, che però non costruiamo una cattedrale di disfattismo con quattro pietre. Che cos’è questo luogo comune che gli uomini non possono cambiare? Io con la prima moglie ero pieno di difetti, ma l’amore e l’impegno della seconda mi hanno trasformato. È colpa vostra se non ci mettete questo impegno. Mi vuole ospitare per parlarne? Claudio, e-mail
Benvenuto nel nostro mondo, lettore Claudio! Da buona ospite l’accolgo con uno zuccherino: complimenti per la trasformazione. E grazie per non aver insinuato che anche per le donne è difficile cambiare. I luoghi comuni non risparmiano nessuno, ma quello che lei contesta è una caratteristica tipicamente maschile: noi rifiutiamo di diventare lo stereotipo della vostra compagna ideale, “quella che non rompe”, mentre voi considerate depersonalizzante qualunque attentato al vostro modo di comportarvi e di essere.
Sorvolando
su quanto i maschi debbono proprio ai suggerimenti, alle critiche, e al (fastidioso) realismo delle loro partner, arrivo a lei: il secondo matrimonio funziona perché l’impegno e l’amore della
seconda moglie hanno compiuto un miracolo oppure perché lei non si è intestardito negli sbagli del passato? Per chiarezza riformulo diversamente lo stesso concetto: la seconda moglie sarebbe stata motivata a investire cuore e impegno con un uomo negativo e impenetrabile a qualunque miglioramento? Di
certo c’è che la spinta di un sentimento vero aiuta a modificare i comportamenti, ma non la natura che è unmix diDna, educazione ricevuta, istruzione, esperienze vissute. Altrettanto certo è che non si possono incolpare le donne, mogli o conviventi che siano, se c’è una coazione a replicare gli stessi errori e praticare gli stessi vizi. È vero il contrario: altro che costruire una cattedrale di disfattismo con quattro pietre! In questa “missione” ci mettiamo anche troppo zelo e ottimismo. Ricetta anti-invidia Ho 40 anni, un marito mediocre, cresciamo due figli con 1.300 euro almese, eppure non invidio chi ha successo e ricchezza. C’è un modo semplice per non farsi avvelenare da questo sentimento: pensare agli “interni affanni” che queste persone nascondono e alla loro ansia di perdere quello che hanno… Barbara, Milano Al di là di un sotterraneo gufare, i colpi di fortuna di alcune persone (non necessariamente vip da copertina) sono talmente abbaglianti da rendere molto difficile scorgere gli “interni affanni”. L’invidia è un sentimento umano che tutti proviamo e subiamo, forse anche tu: c’è sempre qualcuno che vive peggio di chi vive male. Un calcolo difficile Mia figlia sta per sposare un 30enne di origine senegalese specializzato in ortopedia. Sembra un bravo ragazzo, ma è di religione e pelle diversa. Quante probabilità di riuscita, in più o inmeno, ci sono nel loro matrimonio? Paride, Imola Qualcuna di meno, se dovranno affrontare anche i pregiudizi e i timori della loro diversità.
NELLE PICCOLE MANCANZE LA BUGIA FANTASIOSA FUNZIONA PIÙ DI UNO SCIATTO PRETESTO: ALMENO DENOTA UNO SFORZO