Benessere
Cicatrici: non farti lasciare il segno
lpanorama del Lago di Garda sullo sfondo e una coppia sorridente in primo piano. Il selfie pubblicato su Twitter dal leader della Lega Matteo Salvini insieme con la fidanzata Elisa Isoardi hamesso a tacere le chiacchiere di una possibile separazione fra i due. I commenti, però, si sono concentrati sulla vistosa cicatrice sulla fronte di lui. La causa dello sfregio, con tanto di punti e cerotti inbellavista? L’incontro troppo ravvicinato con lo stipite di una finestra. Cose che capitano. Ma come evitare che resti un segno indelebile?
ATTENTI ALL’ACQUA
«Innanzitutto», spiega Barbara Banzatti, chirurgo plastico, ricostruttivo ed estetico all’ o speda leNiguar dadi Milano ,« se la ferita è molto recente, meno di 7-15 giorni dalla sutura, è meglio evitare l’esposizione ai raggi solari e all’eccessiva umidità, quindi non bisogna bagnarla ». Solo successivamente è possibile lavarsi, asciugando subito il taglio. «Dopo 3-4 settimane, una volta consolidata la cicatrice, serve una copertura
totale contro il sole (vestiti, cappelli e crema con fattore protezione 50+ oppure 100). Il rischio, altrimenti», aggiunge l’esperta, «è che l’azione dei raggi UV lasci indelebili segni scuri anche a guarigione avvenuta».
IL CAMOUFLAGE CHE PROTEGGE
Ma durante il processo di guarigione, gli inestetici segni di un incidente o di un’operazione si possono nascondere oppure si rischia di fare peggio? «Si deve attendere un mesetto per la guarigione completa», chiarisce la dottoressa Banzatti. «Poi è possibile mascherare le cicatrici tramite camouflage. Esistono linee specifiche dimake up“post-chirurgici” che sono applicabili sin dalle fasi più precoci della cicatrizzazione e che nascondono il rossore della ferita in fase iniziale e la proteggono dalle radiazioni ultraviolette, prevenendo segni indelebili futuri». Meglio sempre chiedere consiglio a un
medico, per avere una valutazione mirata sul singolo caso, anche per capire se la ferita è guarita compleamente. Per le cicatrici “importanti” lasciate
da interventi, ustioni o traumi, dal classicosegno dellamarmitta dellamoto sulla gamba alla ferita da incidente, èutileuna valutazione specialistica: la cicatrizzazione è un processo diverso da paziente a paziente, influenzata da numerosi fattori (quali l’età o la genetica) oltre al tipo di problema. Alcuni segni, poi, non potranno mai sparire, maoggi è possibile migliorarne l’aspetto o ridurne le dimensioni.
TRE MODI PER ATTENUARLE
«Laser, peeling, dermoabrasione e filler mirano a raggiungere lo stesso obiettivo: regolarizzano l’aspetto delle cicatrici, rendendole piùomogenee e simili alla cute circostante. Lo fanno levigando la pelle ed eliminando discro
mie o irregolarità della ferita», spiega l’esperta. Il laser è simile a quelli utilizzati per la depilazione definitiva o per cancellare i tatuaggi, mautilizza raggi di lunghezze diverse adeguati allo scopo da raggiungere. Il peeling funziona come quelli impiegatiper levigare la pelle a fini estetici, ma impiega creme più acide che bruciano gli strati superficiali della cute. La dermoabrasione consiste in una sorta di rullo che “gratta via” gli strati di pelle irregolari, come fosse una carta vetrata che si passa con forza sulla superficie interessata. Infine, i filler utilizzano acido ialuronico con un principio simile a quello usato per le rughe, ovvero per riempire eventuali buchi (come nel caso di cicatrici lasciate dall’ acne ). I trattamenti non sempre sono convenzionati con il
Servizio sanitario nazionale. In casi gravi, sipuòricorrere a un vero e proprio intervento chirurgico, per dare forma e dimensione più “accettabili” alle cicatrici o per diminuire la tensione esercitata sui tessuti e migliorare la funzionalità dell’area interessata. In questi casi, occorre una visita specialistica da un chirurgo plastico per la valutazione delle cicatrici eseguibile tramite la mutua.