Il cartello appeso dal Papa
Ecco chi ha inventato il «Vietato lamentarsi»
Questa storia si svolge in tre tempi. Il primo: in piazza San Pietro, a giugno, Salvo Noè, 46 anni, psicologo e psicoterapeuta catanese, partecipa all’udienza del mercoledì di Papa Francesco e gli porta il cartello con la scritta «Vietato lamentarsi». Il Pontefice apprezza e dice: «Lo metterò sulla porta del mio ufficio». Secondo tempo: a luglio il quotidiano La Stampa pubblica la foto del cartello appeso alla porta dell’appartamento di Bergoglio, a Casa Santa Marta. Terzo tempo: a Salvo Noè, che si occupa di formazione, anche con incontrinelle scuole e in altre istituzioni, arrivano richieste da tutto il mondo. Passato dai corsi motivazionali a Santa Marta, ora tutti vogliono il cartello. Ci racconti come è nato il suo «Vietato lamentarsi». «Il cartello nasce dall’idea di stimolare positivamente le persone: è un invito a fare, ad agire per cambiare e migliorare la propria vita e ciò che ci circonda. Nel divieto ho pure sottolineato che è diseducativo lamentarsi davanti ai bambini. L’ho ideato tre anni fa e lo uso nellemie conferenze. Ed era apprezzato anche prima che diventasse famoso. So che era stato appeso nelle scuole, in qualche stazione dei Carabinieri, in case private». Ora è diventato anche lei celebre. «Il messaggio adesso è più forte: questo è importante. Ora tanti vogliono il cartello: ho ricevuto richieste damol- ti Paesi, persino dal Brasile. stato tradotto in francese e in inglese. E so che è stato esposto inAmerica e inAustralia. Prima ne avevo vendute circa2 mila copie e dopo l’apprezzamento del Papa, in poco tempo, un migliaio. La casa editrice San Paolo pubblicherà a novembre ilmio libro dedicato proprio all’importanza di nonlamentarsi e pro-
porrà anche il mio cartello. So che il lamento a volte è una richiesta di aiuto, una denuncia. Ma vivere lamentandosi sempre di tutto e di tutti non aiuta né noi né chi ci sta intorno». Scusi, quanto costa il cartello? «Due euro. Di solito me lo chiedevano alla fine di una conferenza». Cosa ha provato quando l’ha visto sulla porta del Papa? «Ho sentito un’emozione fortissima. Ho quasi pianto. Mi è scesa qualche lacrima di commozione. E la foto ha fatto il giro delmondo. Ho scritto una lettera al Papa per ringraziarlo». Prossime imprese? «Avere la prefazione del Papa sul mio libro. E continuare a fare conferenze». Dica la verità, si lamenterà anche lei? Magari con la fidanzata... «Di solito no. Di fronte a un problema, cerco le cause e le soluzioni. E con la mia fidanzata non mi lamento. E sì, neppure lei».