Oggi

L’azienda può spiare la

mail del dipendente? PER LA CORTE EUROPEA, IL DATORE DI LAVORO PUÒFARLO SOLODOPOAV­ERLOAVVISA­TO

- RISPONDE Ruben Razzante Docente di Diritto dell’informazio­ne all’Università Cattolica di Milano

Se un datore di lavoro spia la mail o la chat personale o aziendale di un dipendente, viola la sua privacy. Può controllar­e la corrispond­enza del lavoratore

solo dopo averlo avvisato e per ragioni legittime, per esempio per verificare che stia svolgendo correttame­nte la sua attività e stia utilizzand­o per finalità profession­ali

e non personali gli strumenti di lavoro. Non può, invece, fare controlli a tappeto e di nascosto perché finirebbe per cancellare la sua libertà e la segretezza della sua vita privata.

La pronuncia dellaCorte europea non è in contraddiz­ione con la decisione che il Garante della privacy ha preso in un caso analogo

nel febbraio scorso. Le conclusion­i sono simili. I giudici di Strasburgo hanno ribaltato la decisione di un tribunale rumeno che aveva licenziato un ingegnere colpevole di aver usato un indirizzo mail aziendale per fini personali. Il Garante italiano aveva accolto il reclamo di un dipendente che aveva scoperto controlli aziendali alla sua posta elettronic­a e al suo telefono, anche dopo il licenziame­nto. Anche in questo secondo caso si trattava di controlli eccessivi da parte del datore di lavoro. L’azienda, infatti, può conservare i dati dei dipendenti solo per la eventuale difesa dei propri diritti in un processo.

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Al lavoro con il computer: l’azienda può fare controlli, ma non di nascosto.
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