L’azienda può spiare la
mail del dipendente? PER LA CORTE EUROPEA, IL DATORE DI LAVORO PUÒFARLO SOLODOPOAVERLOAVVISATO
Se un datore di lavoro spia la mail o la chat personale o aziendale di un dipendente, viola la sua privacy. Può controllare la corrispondenza del lavoratore
solo dopo averlo avvisato e per ragioni legittime, per esempio per verificare che stia svolgendo correttamente la sua attività e stia utilizzando per finalità professionali
e non personali gli strumenti di lavoro. Non può, invece, fare controlli a tappeto e di nascosto perché finirebbe per cancellare la sua libertà e la segretezza della sua vita privata.
La pronuncia dellaCorte europea non è in contraddizione con la decisione che il Garante della privacy ha preso in un caso analogo
nel febbraio scorso. Le conclusioni sono simili. I giudici di Strasburgo hanno ribaltato la decisione di un tribunale rumeno che aveva licenziato un ingegnere colpevole di aver usato un indirizzo mail aziendale per fini personali. Il Garante italiano aveva accolto il reclamo di un dipendente che aveva scoperto controlli aziendali alla sua posta elettronica e al suo telefono, anche dopo il licenziamento. Anche in questo secondo caso si trattava di controlli eccessivi da parte del datore di lavoro. L’azienda, infatti, può conservare i dati dei dipendenti solo per la eventuale difesa dei propri diritti in un processo.