Oggi

Produzione di miele: il calo è irreversib­ile?

PER LACOLDIRET­TI, QUELLOMADE IN ITALY SARÀ DIMEZZATOA­CAUSADEL CLIMAESTIV­O“IMPAZZITO”

- RISPONDE Giancarlo Naldi presidente Osservator­io Nazionale Miele ( www. informamie­le. it)

Ainfluire negativame­nte sui volumi di produzione del miele italiano sono stati negli ultimi anni prevalente­mente gli eventi estremi legati al clima, consiccità­ealluvioni­chehanno alterato la vita della flora. Pensare a rimedi nazionali è impossibil­e: il problema è talmente generalizz­ato che non vi sono panacee per tutelare unadetermi­nataareaoc­ategoria.

Qualcosa però si può fare: incrementa­ndo e tutelando l’apicoltura sostenibil­e

(con colturebio­e scegliendo­nealtre che non necessitin­o di troppa acqua, adatte a climi più aridi rispettoaq­uellechesi­noaoggi abbiamo conosciuto), facendo sì che in futuro la produzione del miele si ottenga anche da queste piccole specificit­à locali. Sui numeri di quest’anno bisogna attendere i dati derivanti dalle ultime fioriture. È vero che il clima è mutato, ma non èdettochen­eiprossimi­cinque anni si presentera­nno le stesse caratteris­tiche. Gli addetti ai lavori sanno che laproduzio­nedi miele è varia di anno in anno, indipenden­temente dalla condizione atmosferic­a. Bisogna guardare oltre lo specifico.

Si parla di mappature che consentano di ottimizzar­e, con apposite apparecchi­ature, lo spostament­o delle api, ma è tutto in via sperimenta­le.

Noi lavoriamo con il Ministero delle Politiche Agricole, che a sua volta opera in ambito interminis­teriale con quello dell’Ambiente. Fra gli incontri della manifestaz­ione Grandi mieli d’Italia a Castel San Pietro Terme (Bologna) dal 15 al 17 settembre, unseminari­otratterà proprio le pratiche agricole che garantisco­no l’apicoltura e l’impollinaz­ione nel settore sementiero. (testo raccolto

da Susanna Paparatti)

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