LE DOMANDE DI «OGGI»
a cura di Alice Corti Via le taglieunder 38dallesfilate. Gli stilisti faranno sul serio? - Davvero Clooney studia da presidente? - L’azienda può spiare lamail del dipendente? - Quanto è importante la salute mentale dei potenti? - Il crollo della produzion
Èuna buona notizia, ma non suona nuova. Perché
di protocolli, accordi, tavoli per la salute con tanto di firme ufficiali e ammonizioni per chi sgarrava, ne abbiamo già sentito parlare,
ma con risultati pochissimo evidenti. Questa volta si muovono due colossi del lusso, i cui marchi fanno tendenza e lanciano mode, e probabilmente qualche risultato ci sarà, male agenzie continuerannoadirechesì, le ragazze sonomoltomagre, madipendedal loro metabolismoegodonodiottimasalute. E gli stilisti obietteranno che sì, la 38 è una taglia minima, ma è quella che piacealle ragazze. E poi è perfettaper gli abiti, eccetera. In realtà è la carnalità che li sconcerta. E se Chanel diceva: «Non si è mai abbastanza ricche e abbastanzamagre», Karla Lagerfeld ha spiegato che sono le mamme grasse sedute sul divano a mangiare patatine a sostenere che le modelle sono troppo magre. La 38 per lei e la 50/52 per lui sono il primo requisito per chi disegna vestiti, ma evidentemente non basta mai perché siamo passati alla taglia 36, che è più o meno quella di una bambina di 12 anni.
né in alcun modo trovato interessante o affascinante.
Cambiarequesta ideadiventa una battaglia culturale. Ma, se a combatterla sono gli uomini d’oro dei grandigruppi, capaci diverocontrollo, si potrebbe anche vincerla.
P er il nostro brand, la magrezza, soprattutto se eccessiva, non è un criterio di scelta per le modelle che sfilano in passerella.
Per prima, cosa guardiamo il viso: deve essere espressivo e interessante, per dare il piglio giusto all’abito; poi valutiamo il fisico che non deve essere spigoloso, ma armonioso.
Alle modelle richiediamo soprattutto di interpretare al meglio il mood della collezione e della stagione, di saper comunicare il nostro stile.
Insomma, devono avere personalità, non essere solo delle grucce.
Ovviamente il fisico “giusto” aiuta, ma tutte le modelle sono alte, belle, proporzionate, altrimenti non farebbero questo mestiere. In ogni caso, le ragazze che si presentano da noi per i casting con il loro book (una raccolta delle loro immagini scattate ad hoc per la loro presentazione e fotodi lavori precedenti, come sfilate e pubblicità, ndr) arrivano dalle agenzie alle quali ci rivolgiamo sempre. Pensiamoquindi che abbiano tutti i requisiti e leautorizzazioni necessarie per lavorare. Sono infatti le agenziedi modelle, e non gli stilisti, che devono controllare che tutto sia a posto. Noi valutiamocon il nostro sensoestetico dettato dall’esigenza della collezione. Ripeto: per noi, l’eccessivamagrezza non è certo un criterio di scelta da privilegiare.
(testo raccolto da Sofia Catalano)
RISPONDE Giusi Ferrè giornalista esperta di moda RISPONDE Luisa Beccaria stilista