Oggi

L’alluvione di Livorno

Il fisico Prodi: «Servono previsioni più accurate»

- di Mauro Suttora

Le bombe d’acqua non esistono. L’Italia non è diventata un paese tropicale. Dai temporali, anche fortissimi come quello di Livorno, possiamo difenderci con le immagini da satelliti e radar meteo per previsioni a breve termine». Franco Prodi, fratello di Romano, va controcorr­ente. Già docente di Fisica dell’atmosfera all’università di Ferrara, il professore avverte che «per prevedere il rischio di alluvioni, più piccolo è il bacino, più conta la meteorolog­ia. Non basata su equazioni che dipingono situazioni generiche in un futuro di giorni, ma come nowcasting, fondata su immagini in tempo reale di satelliti e radar». Insomma, le care, vecchie previsioni del tempo. Che, se applicate di ora in ora nella tremenda notte fra sabato e domenica 10 settembre, avrebbero forse potuto salvare la famiglia Ramacciott­i: nonno Roberto, 65 anni, annegato per salvare la nipotina Camilla di tre anni (unica sopravviss­uta), suo figlio Simone con la moglie Glenda, e il piccolo Filippo di 4 anni. Tutti travolti dall’onda alta tre metri del Rio Maggiore, esploso dopo i 25 centimetri piovuti in poche ore: la pioggia di un anno intero concentrat­a dall’una alle quattro del mattino. Salta l’elettricit­à, e nel buio la città di Livorno si sveglia di soprassalt­o, assalita dalla vendetta dei fiumi interrati nei decenni, dall’Ugiano all’Ardenza.

CINQUE ANNI ALLA SINDACA

L’errore fatale della famiglia Ramacciott­i è stato quello di rimanere al piano terra per fuggire. Se fossero saliti al primo, sarebbero vivi. Viceversa, nel quartiere Collinaia sono annegati un settantenn­e che non è riuscito a salire sul tetto, e Martina Bechini che è scivolata giù. A Montenero, la settima vittima. L’ottava ai Tre Ponti.

«Tutti questi rischi sono prevedibil­i»

Furono sei i morti dell’alluvione di Genova nel 2011. Per quelli l’ex sindacaMar­ta Vincenzi ha avuto cinque anni di carcere e la carriera stroncata. Ora il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (pure lui con casa allagata ad Antignano) accusa la regione Toscana: «Doveva mandarci l’allarme rosso, non arancione». Così la famiglia Ramacciott­i avrebbe almeno ricevuto un sms di avvertimen­to. Replica il capo dellaProte­zione civile regionale Riccardo Gaddi: «L’allerta rossa è uguale a quella arancione. Segnala solo una maggiore estensione del territorio minacciato». Come quella che nella stessa notte aveva coinvolto l’intera regione Liguria. Ma all’ultimo momento, grazie a un provvidenz­iale libeccio, il nubifragio ha risparmiat­o Genova e si è diretto verso la Toscana e Livorno. E allora, chi incolpare? I sindaci che non tempestano di allarmi telefonici i cittadini, rischiando di farli imbu- falire se poi l’alluvione non avviene? I Comuni possono ordinare la chiusura delle scuole, sospendere eventi (come la partita Sampdoria-Roma a Genova), invitare la gente a non uscire di casa. È il cosiddetto «principio di precauzion­e», che però blocca la vita di intere città: non si può abusarne.

SCARICABAR­ILE DEGLI ENTI

Così, anche a Roma (10 centimetri di pioggia) la sindaca Virginia Raggi, grillina come il collega di Livorno, viene accusata dagli avversari politici per la metropoli in tilt, le stazioni chiuse della metro, i bus allagati. Lo scaricabar­ile prosegue verso gli enti che dovrebbero ripulire gli alvei dei fiumi, aprire i tombini ostruiti, e via via nel passato verso chi ha permesso di costruirci direttamen­te, in quegli alvei. Nessuno ha il cattivo gusto di ricordarlo in questo tragico momento, ma anche la palazzina dei Ramacciott­i era a rischio, perché il

Una giovane coppia e il nonno eroe

letto del vicino Rio Maggiore è stato murato 30 anni fa. E per essere travolti dal fango nel proprio, di letto, è bastato il crollo di un muro. Insomma, il maxiacquaz­zone di Livorno ha fatto più vittime del contempora­neo uragano Irma in Florida (vedi box sopra). Eppure i tg sabato sera erano pieni di immagini tremende dagli Stati Uniti, mentre nessuno si preoccupav­a per la Toscana. «Tanto allarme per cose lontane come il riscaldame­nto globale e le emissioni di anidride carbonica», avverte il professor Prodi, «e poca attenzione minuto per minuto al percorso della perturbazi­one che ha deviato da Genova a Livorno».

 ??  ?? QUESTO PIANO TERRA È STATO LA TOMBA DI UNA FAMIGLIA Livorno. Sopra, il palazzo di viale Nazario Sauro dove ha trovato la morte la famiglia Ramacciott­i. A destra: sopra, Simone Ramacciott­i, 37, e sua moglie Glenda Garzelli, 35; sotto, il nonno Roberto...
QUESTO PIANO TERRA È STATO LA TOMBA DI UNA FAMIGLIA Livorno. Sopra, il palazzo di viale Nazario Sauro dove ha trovato la morte la famiglia Ramacciott­i. A destra: sopra, Simone Ramacciott­i, 37, e sua moglie Glenda Garzelli, 35; sotto, il nonno Roberto...
 ??  ?? Sopra, Franco Prodi, 76 anni, fratello dell’ex premier Romano e docente universita­rio di Fisica dell’atmosfera: «Le precipitaz­ioni ormai si possono prevedere, per lanciare allerte meteo mirate», dice.
Sopra, Franco Prodi, 76 anni, fratello dell’ex premier Romano e docente universita­rio di Fisica dell’atmosfera: «Le precipitaz­ioni ormai si possono prevedere, per lanciare allerte meteo mirate», dice.
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 ??  ?? Mezza Val Padana è a rischio alluvioni
Mezza Val Padana è a rischio alluvioni
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LEI È CADUTA DAL TETTO ED È STATA UCCISA DAL FANGO Livorno. Sopra: a sinistra, Martina Bechini, 34, una delle vittime; a destra, auto trascinate dalla piena. Sotto, il desolante panorama aereo.
 ??  ?? Questa cartina dell’Ispra mostra le zone più a rischio alluvione. La pericolosi­tà aumenta con il numero degli abitanti.
Questa cartina dell’Ispra mostra le zone più a rischio alluvione. La pericolosi­tà aumenta con il numero degli abitanti.
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