Dopo la Catalogna, sono possibili altri referendum?
Certamente. Il referendum catalano sull’autodeterminazione ha stabilito un principio essenziale: ogni popolo unito dalla stessa cultura deve poter scegliere il proprio futuro ed essere manganellato per questo. Da qui l’effetto domino che prevede una serie di referendum già in settimana. Ecco i principali. Secessione Romagna dall’Emilia. Si vota giovedì in una discoteca di Riccione. Chi è per il «sì», infilerà nell’urna una piadina. Chi è per il «no», un cassone alle erbette. La Regione ha già deciso di spedire squadre antisommossa che spareranno tortellini crudi sulla folla. Sono più duri dei proiettili di gomma. Secessione Juve dal Var. Si vota domenica durante il recupero concesso alla Juve in caso di svantaggio (quindi almeno per due giorni). I bianconeri vogliono tornare a essere padroni del loro destino come ai tempi di Moggi. Si vota con una Sim estera da identificare. Durissima la Figc: «Fate un po’ voi». Secessione Di Maioconsecutio temporum. Si vota appena Di Maio avrà compreso le istruzioni di voto. In caso di vittoria del «sì», ognuno potrà usare l’italiano ad minchiam senza essere sfottuto su Twitter. L’Accademia della Crusca pronta a mandare i caschi beige. Secessione della sinistra superstite Pd dal Pd, che porta alla secessione della sinistra dei fuoriusciti Pd dal fuoriusciti Pd, che porta alla Secessione della sinistra dei fuoriusciti dai fuoriusciti delle sinistra Pd dai fuoriusciti della sinistra Pd, che porta alla secessione diGianni che va a bersi una cosa perché è rimasto da solo. A pagina 28, un focus sulla Catalogna e sui referendum in Italia.