Ma uno stupratore seriale non viene sorvegliato una volta uscito al carcere?
Un auto redi un reato as fon-do sessuale dovrebbe essere seguito con un programma tratta mentale specificosia
in carcere, sia dopo aver scontato la pena, soprattutto nei casi ad alto rischio di recidiva. Ma, al contrario di quello che avviene in molti altri Paesi,
in Italia non esistono tali trattamenti,
né all’ interno del carcere, né durante le eventuali misure alternative, né quando si viene rimessi in libertà. E questononostante l’Italia abbia recepito, con la legge n. 172 del 2012, la Convenzionedi Lanzarote sulla protezione deiminori contro lo sfruttamentoe l’abuso sessuali, che richiede l’ attuazione di programmi efficaci per prevenire la recidiva di questi reati.
Una delle poche realtà dove si attua un supporto ispirato alle linee guida internazionali è l’Unità di Trattamento Intensificatodel carcerediMi- lano-Bollate,
gestita dal Cipm (Centro Italiano per la promozione dellamediazione) senza alcun supporto finanziario da parte delle istituzioni. La partecipazione è volontaria: chi sta scontando una pena per reati sessuali, anche se proveniente da altro carcere, può chiedere di sottoporsi a un trattamento volto alla prevenzione della recidiva e alla costruzione di un progetto di vita migliore. Una volta in libertà, potràessereseguitopressoilPresidiocriminologico del Comune di Milano, sempre gestito dal Cipm, con progetti differenziati a seconda del rischiodi recidiva. Il Presidio esisteancheaRoma, doveperò non ha finanziamenti pubblici.
I risultati sono molto buoni in termini di prevenzione delle recidive (3%),
sarebbe quindi auspicabile che un modello simile fosse applicato su scala nazionale.
DOPOPIÙDI 20AGGRESSIONI E OTTOANNI INCELLA, ED GARBI AN CHI È TORNATO AD AGGREDIRE UNA 13 ENNE