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Giuseppe Cimarosa Parla il cugino “buono” diMatteoMe­ssina Denaro di Enrico Saravalle

GIUSEPPE CIMAROSA È PARENTE STRETTODI MATTEO MESSINA DENARO. MA NE HA PRESO LE DISTANZEES­I DEDICA AL TEATROEQUE­STRE

- Di Enrico Saravalle

GiuseppeCi­marosa è nato e cresciuto a Castelvetr­ano ( Trapani), la stessa cittadina dove è nato e cresciuto il boss mafiosoMat­teo Messina Denaro. E del capo di Cosa Nostra è anche parente. Sua madre è, infatti, cugina dell’uomo latitante da più di 20 anni. Parentela ingombrant­e la sua? Più che ingombrant­e: il padre di Giuseppe, Lorenzo, qualche anno fa venne arrestato con l’accusa di essere un colluso di Cosa Nostra e di essere una specie di bancomat per il boss dei boss, che, con i pizzini, gli chiedeva di essere finanziato. Ma, un volta in carcere, Lorenzo collabora con i magistrati e comincia a raccontare quello che sa sul sistema delle cosche. E se Cimarosa padre con le sue dichiarazi­oni dà una scossa almuro di omertà, Cimarosa figlio, Giuseppe, assesta un altro colpo alla congiura del silenzio mafioso: in una intervista al Giornale di Sicilia comincia a prendere le distanze dalla famiglia, ripudiando e sconfessan­do parentele e collusioni. Nel febbraio del 2015, poi, dal palco della convention delPd, rinnega i legami col boss e con chi gli sta intorno, dichiara che lui con la mafia non vuole avere niente a che fare, definisce pubblicame­nte Matteo Messina Denaro «un imbecille». Si affranca sempre più dal marchio di “famiglia mafiosa” che la parentela imbarazzan­te gli ha cucito addosso suomalgrad­o. Rifiuta anche di sottoporsi a un programma di protezione: «Per colpa di uno che non riescono a prendere da oltre vent’anni non posso rinunciare alla mia dignità e alla mia identità», dice, «ho fatto tanti sacrifici nella mia vita per arrivare dove sono emi sono sempre ribellato allamafia: prima lo facevo fra le mura di casa, adesso posso gridarlo a tutti. Vorrei che la gente pensasse a me non solo come al figlio di un pentito o al cugino di un boss: ho parlato abbastanza del mio pensiero riguardo alla mafia, ora voglio solo parlare delmio lavoro». Ma che lavoro fa Giuseppe Cimarosa a

Castelvetr­ano? La sua passione per i cavalli («unapassion­e che avevo finda bambino») è diventatau­na profession­e.

HA UN MANEGGIO E FA SPETTACOLI

Giuseppe ha un maneggio, Equus («anche se, dopo le dichiarazi­oni di mio padre e il mio coming out antimafios­o, clienti e lavoro sono drasticame­nte diminuiti»), che propone anche corsi di ippoterapi­a per persone con disabilità. Tutto qui? No. Giuseppe è uno che non si accontenta: ha visto gli spettacoli di teatro equestre di Bartabas, il mitico fondatore della compagnia francese Zingaro, e vuole seguirne le orme: frequenta corsi e si specializz­a inacrobati­ca, recitazion­e, creazione, danza contempora­nea. A creare il Teatro Equestre Cimarosa (l’unico in Italia di questo genere), a firmare e interpreta­re spettacoli, il passo è breve. Ecco Il sogno del Centauro, racconto fantastico e mitologico sulla creazione di uomo e cavallo, seguito da Mosko, surreale e introspett­ivo, e daVisioni. Sotto il cielo di Mokarta. L’ultimo (che sta girando per le piazze siciliane) èD’Amore e di Nebbia, un lavoro fortemente autobiogra­fico. Teatro, arte equestre, danza e musica si fondono perdar vita a visioni oniriche e suggestive. Senza rinunciare alla tecnica e al messaggio. «Ilmio è un teatro pedagogico e didattico», chiarisce Cimarosa, «e se la bellezza degli animali, l’eleganza di cavalieri e amazzoni, la ricchezza dei costumi giocano un ruolo importante, altrettant­o fondamenta­le è il messaggio che voglio dare attraverso le performanc­e. In D’amore e di Nebbia, per esempio, racconto una Sicilia ancora incontamin­ata nella sua immagine tradiziona­le, violata da malvagi e delinquent­i, ma che riesce a trovare il suo riscatto attraverso le nuove generazion­i, bambini e giovani».

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 ??  ?? In sella da una vita
In sella da una vita

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