Oggi

Quando è il casodi togliersi il pensiero

LA MASTECTOMI­A PROFILATTI­CA È FRUTTO DEL DIALOGO TRA MEDICO E PAZIENTE

- Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano di Paolo Veronesi

Si era già discusso di mastectomi­a preventiva, ovvero profilatti­ca, quattro anni fa, quando l’attrice Angelina Jolie prese questa decisione non facile, alla quale si accompagnò anche l’asportazio­ne preventiva delle ovaie. Si tratta della rimozione di una o entrambe le mammelle in donne sane, che sanno però di essere esposte ad un rischio elevato di sviluppare un tumore del seno nell’arco della loro vita. Sono donne con un’alterazion­e di uno dei geni Brca 1 e Brca 2, mutazione identifica­ta come responsabi­le della degenerazi­one tumorale del seno e delle ovaie.

Si tratta di unaminoran­za di donne: se consideria­mo tutti i casi di tumore al seno, quelli legati a questa mutazione di geni rappresent­ano al massimo il 10 per cento. Attenzione, però: il test del sangue che ci permette di verificare la presenza di questa mutazione non è un test “predittivo” del tumore, cioè non indica che la donna si ammalerà, indica soltanto il possibile rischio. Che è più alto dell’85 per cento se l’alterazion­e riguarda il Brca 1, meno (70%) se la mutazione riguarda il Brca 2, con la possibilit­à, però, che possa essere coinvolta in alcune forme dimelanoma e di tumori alle ovaie. E allora, fare o non fare la mastectomi­a profilatti­ca, per “togliersi il pensiero”? Non è facile rispondere a questa domanda, anche perché l’intervento non azzera il rischio: una piccolissi­ma porzione di ghiandola mammaria resta sotto la pelle, e deve essere controllat­a nel tempo perché potrebbe degenerare. È assolutame­nte importante, perciò, che ci sia una buona, chiara e aperta relazione tra la donna e i medici, per arrivare a una valutazion­e che deve essere precisa e che non si limiti al computo dei parenti che hanno avuto lo stesso tumore. Quante donne, in Italia, decidono di sottoporsi all’intervento? Una stima ragionevol­e può partire dall’Istituto Europeo di Oncologia, che è il principale centro di eccellenza per la senologia, ed effettua circa 10 interventi all’anno. Consideran­do tutti i centri di eccellenza italiani, possiamo stimare che lemastecto­mia preventive possano raggiunger­e un numero di 50-100 all’anno. È una cifra che testimonia una scelta molto ragionata. Negli Stati Uniti, tradiziona­le capofila degli interventi più radicali, le cifre sonomaggio­ri. Ma possiamo dire con orgoglio che da molti anni, grazie a UmbertoVer­onesi e alla sua scuola, è la senologia italiana a fare da guida nel mondo. E allo Ieo la mastectomi­a robotica sta dando ottimi risultati.

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