« Ci sarà il caos ma ne usciremo »
«POTREMO AVERE UNA LEGISLATURA BREVE E GOVERNI FRAGILI, EPPURE SONO OTTIMISTA: ARRIVERÀ LA SPINTA A CORREGGERE L’ ANOMALIA DEL SISTEMA ITALIANO », DI CELO STORICO
Guardate bene l’inusuale risata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che il 29 settembre, nella “sua” Tenuta di Castelporziano, ha perso il leggendario aplomb durante una cerimonia allietata da Renzo Arbore. Abbiamo voluto immortalare l’esplosione allegra dell’uomo grigio per eccellenza perché molto presto, per il garante che siede al Quirinale, ci sarà poco da ridere. Lo scenario, osservato da chi legge i giornali e guarda i tiggì cercando di inseguire la politica italiana, appare indecifrabile. In realtà, come per i quadri degli Impressionisti, basta allontanarsi un po’, e osservare con un minimo di distacco le beghe quotidiane, per scorgere come sia tutto chiaro, sicuro, determinato, inevitabile: andiamo dritti verso il caos. AAA cercasi Mosè: siete pronti, dopo qualchemese di rituali risse elettorali e un voto che non avrà un vero vincitore, alla traversata nel deserto? Ok, cambiamo metafora: sondaggisti e politologi non sanno più come dirci che spaccata in tre (destra, sinistra e 5 Stelle), Nave Italia sarà un bel po’ sballottolata tra le onde in attesa di
trovare una rotta e un comandante che non assomigli a Schettino. Così Il caos italiano non è solo il titolo del nuovo libro di PaoloMieli (dedicato al fatto che solo al nostro Paese, fin dal 1861, è preclusa salvo eccezioni l’alternanza per via elettorale) ma anche la realtàdella prossima legislatura. «Io mi auguro che ci sbagliamo tutti», dice lo storico e giornalista, con le labbra che accennano un sorriso, «ma prevedo che nessuno dei contendenti potrà vincere perché, comunque si voglia cambiare la legge elettorale, abbiamo creato le condizioni perfette per l’ingovernabilità e si dovranno fare esecutivi di unità nazionale». Ancora ?« Sì, ma già esaurite nel passato tutte le formule, avranno maggioranze risicate ». Auguri. Avremo forze antagoniste costrette a mettersi insieme per arrivare al 51per cento; figuriamoci che stabilità, che veti incrociati, che piccolo cabotaggio... «E finiranno col portare altra acqua alle forzepopuliste e antisistema, dopo che già dal 2011 abbiamo governi con strane alleanze sempre più recalcitranti. Almeno MarioMonti era sostenuto da unamaggioranza dell’87 per cento». Ma come si presentano, alla vigilia della contesa del2018, i tre schieramenti?
5 STELLE
«Nonostante i risultati deludenti del governo in alcune città, hanno dimostrato compattezza e non scompariranno certo come l’Uomo Qualunque nel Dopoguerra. Gli elettori danno la colpa all’inesperienza e li penalizzeranno solo in piccola parte per i pasticci legati all’organizzazione del movimento e all’elezione del leader. Proclamano di puntare al 40 per cento per governare ma avranno da guadagnare stando all’opposizione», dice Mieli, che non crede a un’alleanza post elettorale con la Lega o Mdp per un governo presieduto da Luigi Di Maio. Insomma, se mai qualcuno volesse ordirlo, Grillo e soci non cadranno nel «complotto per farci vincere», come disse la senatrice del MoVimento 5 Stelle Paola Taverna a proposito della corsa a sindaco di Roma.
CENTROSINISTRA
Il 17 ottobre partirà dalla stazione Termini di Roma il treno del Partito Democratico che toccherà 107 province italiane in 17 giorni. Ma il Renzi del 40 per cento alle Europee 2014, il Renzi che doveva far «cambiare verso»
al Paese, non sembra già lui stesso, perso prima il referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e poi Palazzo Chigi, su un binario morto? «Non credo, ha perso appeal ma non tanto da dare il Pd per spacciato. La parte maggioritaria del centrosinistra, magari con minore entusiasmo in Renzi, credo riuscirà a raggiungere i risultati dellePolitiche precedenti, sempre che le forze alla sua sinistra non riescano davvero a unirsi per far pesare un consistente risultato elettorale». Epochi pensano possa riuscire a farlo il pur volonteroso Giuliano Pisapia che Bersani, D’Alema, Fratoianni, Vendola e tutti gli altri impegnati a giocare a chi è più rosso e più puro corteggiano e sgambettano, ogni giorno, damesi.
CENTRODESTRA
Anche nello schieramento opposto non mancano divisioni male tre componenti, Forza Italia, Lega e Fratelli d’ Italia, sembrano vitali e attrattive. Ma può vincere la destra anche se il suo leader, decaduto da senatore e giudicato incandidabile perché condannato per frode fiscale, ancora non può essere in campo? «Con l’attuale sistema in buona parte proporzionale, Silvio Berlusconi ha quasi risolto il problema della successione», spiega Mieli. «I leader tornano, come all’epocadellaDc, a non essere necessariamente premier. Oggi, anche nel centrodestra, si tende alla divisione, ma questo serve a ognuno per aumentare i propri voti».
NUOVO PARLAMENTO
E quindi? Nel nuovo Parlamento, i Grillo, i Salvini, i Bersani troveranno più comodo stare all’opposizione per bombardare qualche governo che si inventerà Mattarella con chi ci sta. ConcludeMieli: «Sarà un governo fragile, magari con una legislatura breve ma sono molto ottimista: non siamo sull’orlo del baratro come ai tempi di Monti, si può restare anche senza un governo permesi, come sta accadendo in Olanda, senza avere ripercussioni tragiche sull’economia. Nel frattempo lamacchina si rimetterà inmoto e dal caos potrebbe venir fuori la spinta a correggere questa anomalia del sistema italiano in maniera definitiva». Arriva di sicuro “Renzusconi”? «Più probabile un governo del Presidente. In fondo adesso c’è un governo di minoranza anche in Spagna, no?».