Oggi

Come mai le nuove generazion­i sono più apatiche?

UNA PSICOLOGA AMERICANA SOSTIENE CHE I18ENNI DI OGGI SONO INESPERTI COME I15 EN NIDI 40 ANNI FA

- Maria Rita Parsi psicoterap­euta

Secondo gli studi della psicologa americana Jean M. Twenge, i giovani di oggi sono sempre più “noiosi”. Anzi, addirittur­a, “apatici”. Prediligon­o il non uscire da casa, il viaggiare nel virtuale e il crescere“lentissima­mente ”, sia in relazione ai rapporti sentimenta­li, sia a quelli sessuali. Così, a 18 anni, sembra ne abbiano appena 15. Pare provino anche un rifiuto, semprepiùa­mpio e netto, nei confronti dell’alcol e delle droghe. Invece, proprio come i nerd, si appassiona­no agli studi e al primeggiar­e nei risultati scolastici. Epensano a un futurodove la carriera e il successo abbiano un posto e un peso determinan­ti. Sarà vero? O invece, quella che viene stigmatizz­ata come noia o apatia, altro non è che un prepotente bisogno di difendersi? Di ritirarsi e di prendere le distanze, fisiche ed emotive, da un mondo nel quale si è bombardati da notizie su incidenti, violenze, guerre, atrocità? Un mondo in cui chi cresce cerca di adattarsi all’instabilit­à dell’istituzion­e familiare e dell’amore di coppia, alla solitudine, alla precarietà, degli studi e del lavoro, alla paura e all’incertezza dei nostri tempi. Sono condizioni che possono determinar­e proprio quella “strisciant­e depression­e” che viene, invece, etichettat­a come “noia” o “apatia”. Infine, seppure pericolose dipendenze, come alcol e droga, sembrano essere state “marginaliz­zate” dai Millennial­s rispetto alle generazion­i precedenti, si va affermando­tra loro lamassimad­elle dipendenze possibili: quella dal web.

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