Come mai le nuove generazioni sono più apatiche?
UNA PSICOLOGA AMERICANA SOSTIENE CHE I18ENNI DI OGGI SONO INESPERTI COME I15 EN NIDI 40 ANNI FA
Secondo gli studi della psicologa americana Jean M. Twenge, i giovani di oggi sono sempre più “noiosi”. Anzi, addirittura, “apatici”. Prediligono il non uscire da casa, il viaggiare nel virtuale e il crescere“lentissimamente ”, sia in relazione ai rapporti sentimentali, sia a quelli sessuali. Così, a 18 anni, sembra ne abbiano appena 15. Pare provino anche un rifiuto, semprepiùampio e netto, nei confronti dell’alcol e delle droghe. Invece, proprio come i nerd, si appassionano agli studi e al primeggiare nei risultati scolastici. Epensano a un futurodove la carriera e il successo abbiano un posto e un peso determinanti. Sarà vero? O invece, quella che viene stigmatizzata come noia o apatia, altro non è che un prepotente bisogno di difendersi? Di ritirarsi e di prendere le distanze, fisiche ed emotive, da un mondo nel quale si è bombardati da notizie su incidenti, violenze, guerre, atrocità? Un mondo in cui chi cresce cerca di adattarsi all’instabilità dell’istituzione familiare e dell’amore di coppia, alla solitudine, alla precarietà, degli studi e del lavoro, alla paura e all’incertezza dei nostri tempi. Sono condizioni che possono determinare proprio quella “strisciante depressione” che viene, invece, etichettata come “noia” o “apatia”. Infine, seppure pericolose dipendenze, come alcol e droga, sembrano essere state “marginalizzate” dai Millennials rispetto alle generazioni precedenti, si va affermandotra loro lamassimadelle dipendenze possibili: quella dal web.