Cannabis, occasione persa
I DEPUTATI DOVRANNO APPROVARE l’USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS, CHE PERÒ È AUTORIZZATO DA ANNI. MA NON SI PARLA DI LEGALIZZAZIONE
Due decreti ministeriali (2007 e 2015) hanno regolamentato l’uso curativo dei farmaci a base di cannabis, che sono prodotti a Firenze dallo stabilimento Chimico Farmaceutico Militare sotto forma di inalatori spray e di compresse, mentre il prodotto greggio, per conto del Servizio sanitario nazionale, viene importato dall’estero, specie dall’Olanda. Attualmente ci sonomigliaia di malati (di Parkinson, sclerosimultipla, artrite reumatoide, neuropatie diabetiche, inappetenza da chemioterapia) che si
giovano di questi farmaci a base Thc (tetra idro canna bi nolo) ed iCbd (cannabidiolo). Stabilirne l’uso per legge è importante, perché avrà l’effetto di fugare i dubbi dei medici di famiglia. La legge che arriva all’esame della Camera è però stata amputata della sua parte veramente innovativa, cioè la depenalizzazione, sia dell’uso della cannabis sia della coltivazione della pianta, che ai suoi “giardinieri” può costare 6 anni di galera. Non voglio parlare dello spaccio (pure, la depenalizzazione avrebbe come effetto automatico la fine del mercato illegale). Come mio padre Umberto Veronesi, non sono per la “droga libera”, ma rifiuto di considerare reati l’uso e il possesso di cannabis. Abbiamo nuovamente perso un’occasione per arrivare a regolare l’uso della marijuana. Come è stato fatto senza danni negli Usa dalle autorità del Colorado, e in un Paese intero, l’Uruguay.