SALIERE OTTURATE (MA A FIN DI BENE)
Mai notati quei colpi secchi da falegname che risuonano fra i tavoli di un ristorante? Sono i clienti che picchiano sulla tovaglia le piccole saliere di vetro con il coperchietto cromato a buchini. È uno dei tanti modi per tentare di salare la bistecca o il radicchio: il sale non viene giù perché è umido e ha otturato i fori. Con un energico colpo sulla tavola si libera un buco e tre o quattro grani passano. Con una decina di colpi generalmente si riesce a condire l’insalata. Altri scelgono un sistema meno chiassoso: svitano il coperchietto e con la punta del coltello estraggono la quantità di sale voluta. Se il coltello non ci passa si rovescia la dose sul palmo della mano e poi si procede con pollice e indice. Ma questo è tollerato nelle trattorie ruspanti, non nei locali chic, dove si cerca di salare direttamente sul piatto, assestando colpetti sul contenitore rovesciato. Ma spesso, anziché dispensare sale, si provoca una pioggia dei chicchi di riso che dovevano preservarlo dall’umidità. E si potrebbe accettare anche il radicchio condito con il riso salato se i chicchi non fossero crudi e non scheggiassero i denti. Qualcuno, dopo aver battuto la saliera sul tavolo, rovescia sulla cotoletta l’intero blocco di sale perché il cliente precedente si era dimenticato di riavvitare il coperchio. E in questo caso pretende la sostituzione della cotoletta, polemizzando con il cameriere, il quale sostiene che non spetta a lui controllare mezzogiorno e sera il corretto riavvitamento di un centinaio di saliere. In considerazione di quanto sopra, tanta gente ha cominciato a mangiare insipido. Il che sembra giovare alla pressione arteriosa.