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L’APPELLO DI UNA MAMMA

Caro direttore, sono una mamma di tre figli. Voglio dare voce a tutte quelle mamme che ogni giorno iniziano la loro corsa contro il tempo arrivando a sera esauste. Quando alla tv si parla di leggi che “vorrebbero” aiutare le donne mi arrabbio. La parità in Italia è a immagine e somiglianz­a dell’uomo. Tutte le mamme avrebbero diritto a un part time, uscendo così prima dal lavoro per potersi dedicare ai figli, che hanno voluto non per farli sostare tutto il giorno in una struttura o dai nonni o nelle mani di baby sitter. I figli vanno seguiti, e almeno uno in famiglia lo deve poter fare: nei compiti, nello sport, con l’affetto. La cugina di mio marito ha sposato un tedesco e vive da anni in Germania: lei stessa dice che le donne dovrebbero nascere tutte là, dove lemamme sono protette e agevolate. La famiglia è uno status importante: ad esempio il venerdì pomeriggio i parchi sono pieni di papà che giocano, mentre qui siamo tutti tirati come delle bestie fino all’esauriment­o…

Anita F.

Cara Anita, sa cosa dice l’art. 31 della Costituzio­ne italiana? «La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenz­e la formazione della famiglia e l’adempiment­o dei compiti relativi, con particolar­e riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l’infanzia e la gioventù...». Questa è la Carta alla base della nostra società. Solo una carta, con la “c” minuscola, appunto.

NON SIAMO EGOISTI

Caro direttore, ma lo sa che lei ha proprio un bel coraggio a chiamarci egoisti? Dopo anni e anni che paghiamo tasse più di altre regioni, che da Roma ci torna indietro solo una piccola parte di quello che versiamo, che ci facciamo il mazzo per avere quello che abbia- mo, che non ci danno più servizi, che ci tocca pagare tutto, ormai siamo anche stufi di essere polentoni! Bisognereb­be che tutte le regioni fossero autonome: le cose andrebbero molto meglio.

Maurizio, Vicenza Caro direttore, non c’è acidità, vendetta o rancori nelle richieste di autonomia. C’è solo ed esclusivam­ente la responsabi­lità di fare e di agire contro il marciume dello schifoso sistema Italia. Non accetto che in Calabria per 220mila ettari ci siano 7.345 forestali (con costi di 234 milioni) e in Veneto per 420 mila ettari ci siano 574 forestali (per 14 milioni di costo). Giampietro Valeri

Cari Maurizio e Giampietro,

avete molte ragioni. Noto solo che l’autonomia, di per sé, non è garanzia di buon governo, come dimostrano i casi della Sicilia ma anche della Val d’Aosta, tra crisi economica e inchieste della magistratu­ra.

CANCELLATE CADORNA

Caro direttore, ringrazio il settimanal­e Oggi e Cecchi Paone per avere dato voce a quanto da me denunciato all’ex sindaco di Milano Pisapia nel 2012. In una trsmission­e di Rai Storia condotta da Gianni Minoli furono denunciati i crimini commessi dal generale Cadorna e pertanto richiesi al sindaco di eliminare il nome di Piazzale Cadorna a Milano. Oggi questi criminali sarebbero stati condannati dalla Corte Internazio­nale dell’Aia per crimini contro le popolazion­i del proprio Paese. Non ebbi nemmeno un rigo di riscontro.

Adriano Minaudo

Caro Adriano, non so se nel centenario di Caporetto cambierà qualcosa. Ma temo che se intraprend­iamo questa (legittima) strada, dovremo rivedere la toponomast­ica dimolte altre città italiane. E non solo su Cadorna.

IL RITORNO DI GILETTI

Caro direttore, grazie per la copertina su Massimo Giletti! Finalmente tornerò a vedere L’Arena, il mio programma preferito.

Giuseppina Ravello Caro direttore, sono sempre stata un’assidua ascoltatri­ce di Massimo Giletti, che apprezzo e stimo molto per la sua profession­alità e competenza, dimostrata soprattutt­o nella conduzione della trasmissio­ne

L’Arena, la domenica pomeriggio. Non vedo l’ora di ritrovarlo! Mi dispiace molto però, della fascia oraria scelta su La7. Perché sa troppo di sfida, e mi disturba: lui non ha bisogno di queste cose! Secondo me poteva dare un nuovo titolo alla trasmissio­ne, oppure riproporla al medesimo orario.

Renata Fiorio

Care Giuseppina e Renata,

in effetti il nuovo programma di Giletti (la domenica in prima serata su La7) si chiamerà Non è l’Arena: che è un po’ come dire: «Non è la Rai». Ed è vero che si tratta di una sfida aperta a Fabio Fazio. Una sfida anche coraggiosa, che Massimo ha voluto a tutti i costi. Intanto, fa già parlare di sé perché ha “provocato” l’arresto di Giancarlo Tulliani a Dubai (articolo a pag. 46).

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Alessandro Cecchi Paone, 56, a Milano: «Cambiate nome a Piazzale Cadorna». La copertina dello scorso numero di Oggi, con Giletti e la sua mamma.

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