Guerriere (ma solo di sera)
DI GIORNO POSSONO INDOSSARE ANONIMI JEANS O ABITINI A FIORI. MA QUANDO SCENDONOLE TENEBRE SI TRASFORMANO, INDOSSANDO ARMATURE LUCENTI. CHE NULLA TOLGONOALLA FEMMINILITÀ
Un breve cenno storico è dovuto. La usavano già i guerrieri Celti. La maglia metallica, o cotta, era una protezione dai dardi dei nemici appannaggio dei ricchi signori. Riappare, dopo molte vicissitudini, in tempi moderni, nel 1968, nel film di fantascienza, diretto da Roger Vadim, Barbarella, dove la giovane Jane Fonda veste i panni di un’affascinante guerriera spaziale. È lei a indossare tute trasparenti e micro cotte in maglia di metallo. La vera fortuna, nel campo della moda, di questo “tessuto” è dovuta a Gianni Versace, che, all’inizio degli anni Ottanta inventò l’Oroton, ossia la maglia a incastro di elementi metallici che disegnava sensuali e liquide forme sui corpi femminili delle giovani top model del momento: da Linda Evangelista a Naomi Campbell da Cindy Crawford a
Claudia Schiffer. Le tuniche dorate da vere dee dellaMaisonVersace hanno lasciato oggi il posto alle creazioni argentate che ultimamente appaiono spesso sui red carpet. Lunghi o corti, gli abiti che vestono le vip, italiane e straniere, sono realizzati con tessuti sempre più sofisticati, che creano un effetto sinuoso, dando un’idea di inafferrabilità e sollecitando la visione di guizzanti figure mitologiche. La principessa Charlène di Monaco, con un fisico statuario da nuotatrice quale è stata e con la regalità del suo portamento damodella, esalta al meglio le qualità dell’abito metallico color prugna. La scelta del colore su un tessuto metallizzato può essere difficile e portare a degli errori, o a degli orrori, quindi le star si attengono più volentieri alle varie sfumature che vanno dall’argento al platino. Molto glamour. Platinato, da vera diva bionda, è l’abito di Valeria Marini,
con una scollatura drappeggiata, da cui occhieggia un reggiseno dello stesso lucente tessuto. Morbido e ugualmente luminoso, ma di un tono più freddo, l’abito in tessuto indossato da Michelle Pfeiffer, a Londra, per la premiere mondiale di Omicidio sull’Orient Express.
DAL PASSATO AL PROSSIMO FUTURO
Una vera armatura in maglia metallica è quella indossata da Julianne Moore, semi-opaca e composta da dei micro quadrati, senza concessioni alla nudità, se non per una piccola porzione di spalla. Pronta per una giostra medievale! Se laMoore lascia scoperto solo qualche centimetro di pelle, Michelle Hunziker mostra il fianco, ma solo metaforicamente, attraverso i due oblò, trattenuti da una fascia rigida sotto il seno, di un abito grigio ferro che riporta ai film di fantascienza. Brillante, nella sua corta tunica, una cotta da vera guerriera, arricchita da baluginanti fili di perline è Daniela Santanchè. Per Jo Squillo un abito che riporta agli anni del Charleston, ma i sandalimetallizzati, carichi di catene, sono sicuramente da guerriera della notte. Ispirata a una ninfa, Alessia Reato, sembra uscita da unamagica fonte che le ha lasciato addosso una gocciolante armatura argentea. Nicole Kidman, con il semplice abito bustier in paillettes specchiate argento, raccoglie su di sé tutta la luce e l’attenzione. Non ricorda un pochino quelle palle stroboscopiche tanto in voga nelle discoteche anniOttanta? Per carità, niente da dire però sullo stile impeccabile dell’abito di Prada. Ma tra tutte la vera guerriera è Cara Delevingne: il miniabito indossato a Città delMessico per la prima di Valerian e la città dei mille pianeti, ambientato nel futuro, ricorda proprio un’armatura da soldato. Un richiamo al ruolo che interpreta nel film di Luc Besson.