Oggi

Una vita ( normale) con il diabete

Piccola guida per stare bene in mezzo agli altri

- Di Erika Riggi

È UNA MALATTIA IN AUMENTO, PER COLPA SOPRATTUTT­O DELLOSTILE DI VITA. PUÒESSERE TENUTA SOTTOCONTR­OLLO CON ALIMENTAZI­ONE, MOVIMENTO E CURE BEN ESEGUITE

Alimentazi­one controllat­a, movimento e fino a quattro iniezioni di insulina al giorno, che fanno fino a 1.440 iniezioni l’anno: questa è la vita di chi soffre di diabete. «Una vita che, per tutto il resto, è e deve poter essere normale», spiega Concetta Su

raci, vicepresid­ente di Diabete Italia. Se cresce la popolazion­e affetta dalla malattia, è aumentato anche il grado di consapevol­ezza su ciò che il diabetico può e non può fare, e gli strumenti per affrontare le cure limitando il trauma. In vista della Giornata mondiale del diabete, il 14novembre, eccounapic­cola guida. L’aumento dell’incidenza riguarda in particolar­e il diabete 2, che deriva da stili di vita sbagliati e si manifesta di solito in età adulta (ma oggi, soprattutt­o negli Usa, si sono riscontrat­i casi tra i giovani), maanche il tipo 1, che viene diagnostic­ato sempre prima, tra i 2 e i 5 anni. Sei malati di quest’ultima forma sopperisco­no alla carenza di produzione di insulina da parte del pancreas con iniezioni quotidiane( fino a 4algiorno, tutta lavita), nontutti coloro che soffrono di diabete 2 assumono insulina e spessoposs­ono essere trattati con medicinali per bocca. «Si arriva a usare l’ormone nel 20% dei casi: a volte anche prima che sia necessario o solo per un certo periodo, magari in occasioned­i un ricoverope­r fratturao per un intervento chirurgico ». Insomma, le iniezioni non sono l’ultima spiaggia per chi ha il diabete ma un’ opportunit­à, anche per controllar­e meglio la malattia .« Sono una scocciatur­a », ammette Su ra ci ,« ma con qualche accortezza, ci

si può convivere». L’importante, per chi assume insulina, è rispettare il proprio schema di controllo della glicemia: iniezionep­rimadei pasti, per compensare con la dose giusta, oppure la sera.

SPORT E SCUOLA

Da bambini o da adulti, la diagnosi di diabete non deve comunque portare a vivere la malattia comeun’invalidità: «Per questo, la possibilit­à per i genitori di ricorrerea­lleagevola­zioni previste dalla legge 104 ( sull’assistenza agli invalidi, ndr) deve essere vissuta come un aiuto nella gestione della malattia». Macertoun supporto psicologic­o per famiglie e pazienti e unaformazi­onedel personale scolastico possono essere decisivi. A scuola, non c’è ragione di limitare l’accesso a giteoattiv­ità fisiche, e un docente deve sapere come comportars­i se un alunno diabetico ha una crisi ipoglicemi­ca: «Può bastare l’assunzione di acqua

e zucchero», spiega la dottoressa. «Inoltrecon i nuovi sistemi dimonitora­ggio del glucosio si può evitare la crisi: i sensori, ad ago cannula o con microchip sotto pelle, controllan­o la glicemia fino a 300 volte al giorno e mandano segnali di allarme anche in remoto, per esempio, ai genitori». E possono anche essere direttamen­te collegati ai microinfus­ori di insulina. Nemmeno lo sport è vietato. Anzi: «Affrontare una sfida è darsi un’occasione di riscatto», continua Suraci. «Con un buon addestrame­nto e in compagnia si può fare tutto». Unicoaccor­gimentoper chiusa insulina e rischia ipoglicemi­e che potrebbero­annebbiarn­e i riflessi: evitare di fare da solo certe attività (pesca subacquea, alpinismo, vela d’altura). Tra i nuovi strumenti a disposizio­ne, le App per smartphone che permettono anche al medico di monitorare costanteme­nte lo stato del paziente.

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UMBERTO POLI, 21 Il ciclista ha scoperto di avere il diabete cinque anni fa.
 ??  ?? Le aree del corpo per una corretta iniezione di insulina sono addome, cosce, braccia e glutei. Una volta effettuata un’iniezione, la successiva andrà fatta a 1 cm di distanza.
Le aree del corpo per una corretta iniezione di insulina sono addome, cosce, braccia e glutei. Una volta effettuata un’iniezione, la successiva andrà fatta a 1 cm di distanza.
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 ??  ?? MONICA PRIORE, 41 nuoto La campioness­a di tipo 1 soffredi diabete di anni. da quando aveva 5
MONICA PRIORE, 41 nuoto La campioness­a di tipo 1 soffredi diabete di anni. da quando aveva 5
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