Una vita ( normale) con il diabete
Piccola guida per stare bene in mezzo agli altri
È UNA MALATTIA IN AUMENTO, PER COLPA SOPRATTUTTO DELLOSTILE DI VITA. PUÒESSERE TENUTA SOTTOCONTROLLO CON ALIMENTAZIONE, MOVIMENTO E CURE BEN ESEGUITE
Alimentazione controllata, movimento e fino a quattro iniezioni di insulina al giorno, che fanno fino a 1.440 iniezioni l’anno: questa è la vita di chi soffre di diabete. «Una vita che, per tutto il resto, è e deve poter essere normale», spiega Concetta Su
raci, vicepresidente di Diabete Italia. Se cresce la popolazione affetta dalla malattia, è aumentato anche il grado di consapevolezza su ciò che il diabetico può e non può fare, e gli strumenti per affrontare le cure limitando il trauma. In vista della Giornata mondiale del diabete, il 14novembre, eccounapiccola guida. L’aumento dell’incidenza riguarda in particolare il diabete 2, che deriva da stili di vita sbagliati e si manifesta di solito in età adulta (ma oggi, soprattutto negli Usa, si sono riscontrati casi tra i giovani), maanche il tipo 1, che viene diagnosticato sempre prima, tra i 2 e i 5 anni. Sei malati di quest’ultima forma sopperiscono alla carenza di produzione di insulina da parte del pancreas con iniezioni quotidiane( fino a 4algiorno, tutta lavita), nontutti coloro che soffrono di diabete 2 assumono insulina e spessopossono essere trattati con medicinali per bocca. «Si arriva a usare l’ormone nel 20% dei casi: a volte anche prima che sia necessario o solo per un certo periodo, magari in occasionedi un ricoveroper fratturao per un intervento chirurgico ». Insomma, le iniezioni non sono l’ultima spiaggia per chi ha il diabete ma un’ opportunità, anche per controllare meglio la malattia .« Sono una scocciatura », ammette Su ra ci ,« ma con qualche accortezza, ci
si può convivere». L’importante, per chi assume insulina, è rispettare il proprio schema di controllo della glicemia: iniezioneprimadei pasti, per compensare con la dose giusta, oppure la sera.
SPORT E SCUOLA
Da bambini o da adulti, la diagnosi di diabete non deve comunque portare a vivere la malattia comeun’invalidità: «Per questo, la possibilità per i genitori di ricorrerealleagevolazioni previste dalla legge 104 ( sull’assistenza agli invalidi, ndr) deve essere vissuta come un aiuto nella gestione della malattia». Macertoun supporto psicologico per famiglie e pazienti e unaformazionedel personale scolastico possono essere decisivi. A scuola, non c’è ragione di limitare l’accesso a giteoattività fisiche, e un docente deve sapere come comportarsi se un alunno diabetico ha una crisi ipoglicemica: «Può bastare l’assunzione di acqua
e zucchero», spiega la dottoressa. «Inoltrecon i nuovi sistemi dimonitoraggio del glucosio si può evitare la crisi: i sensori, ad ago cannula o con microchip sotto pelle, controllano la glicemia fino a 300 volte al giorno e mandano segnali di allarme anche in remoto, per esempio, ai genitori». E possono anche essere direttamente collegati ai microinfusori di insulina. Nemmeno lo sport è vietato. Anzi: «Affrontare una sfida è darsi un’occasione di riscatto», continua Suraci. «Con un buon addestramento e in compagnia si può fare tutto». Unicoaccorgimentoper chiusa insulina e rischia ipoglicemie che potrebberoannebbiarne i riflessi: evitare di fare da solo certe attività (pesca subacquea, alpinismo, vela d’altura). Tra i nuovi strumenti a disposizione, le App per smartphone che permettono anche al medico di monitorare costantemente lo stato del paziente.