LE SODDISFAZIONI? UNA GIUNGLA
Il nome del regista e del produttore si sanno già, si leggono dappertutto, nelle recensioni e nei manifesti. Ma i nomi di elettricisti, tappezzieri, aiuto macchinisti, datori-luci, parrucchieri, carpentiereaggiunto si conoscono solo nei titoli di coda. A volte accade che miamogliemi dia di gomito nel fianco: «Hai visto chi c’è vicesegretaria di produzione?». E io mormoro: «Accidenti, adessomi spiego tutto». Altre voltemio figlio (che ogni tanto cerco di trascinare al filmche voglio rivedere) mi chiede poco convinto: «Chi c’è come primo assistente al controllo cavi?». E io, se non lo so, baro: «C’è Buttazzi, ti ricordi?, quello che ha assistito al controllo cavi del Commissario Montalbano ». Ma quanti altri oscuri tecnici collaborano alla miglior riuscita della nostra giornata? Per quale motivo il treno regionale veloce delle 23.10 non monta sul locomotore la seguente lavagnetta: macchinista Angelo Bia, capotreno Ivo Lai, primo addetto al controllo biglietti Adelante Pedro e così di seguito, elencando nome e cognome di frenatori, primi e secondi addetti al carrello del caffè caldo? E perché sulle case appena costruite non si mura una targa con i nomi di architetti, geometri, capimastri, con la partecipazione straordinaria del perito edile Marenghi, dattilografa di cantiere Gabrielli Susanna? E perché sui giornali, sotto gli articoli, invece della semplice firma, non si precisa: scritto da Enzo Rossi, controllato in MicrosoftWord da Marco Marchi, impaginato da Aldo Pieri, addetto antivirus Gianni Olindi, primo autista camion distribuzione Oreste Bibò, assistente edicola giornali Fausto Del Sud? Non c’è soltanto una giungla retributiva ma anche una giungla delle soddisfazioni. Basta girare un interruttore in un teatro di posa per vedere il proprio nome al cinema. O si eliminano questi privilegi o si estende il diritto di firmare anche al personale dei rapidi, agli autisti dei filobus e a tutta la brava gente che sa fare il suo lavoro.