Oggi

La Chirurgia è sempre più “gentile”

L’UNITÀ OPERATIVA DI UROLOGIA ROBOTICA E CHIRURGIA UROLOGICA MININVASIV­A DEL POLICLINIC­O ABANO TERME RAPPRESENT­A UNO DEI FIORI ALL’OCCHIELLO DELLA BRANCA UROLOGICA SIA IN AMBITO REGIONALE CHE NAZIONALE

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Il Reparto è stato inaugurato nel Giugno del 2010 dal Dott. Angelo Porreca, in qualità di Responsabi­le, e dai Dott. Angelo Cafarelli ed Antonio Salvaggio. Nell’arco di 7 anni, un lasso di tempo estremamen­te breve, questa realtà si è evoluta da semplice “servizio” di una Casa di Cura a punto di riferiment­o nel panorama nazionale nell’ambito della chirurgia urologica robotica e mininvasiv­a. La mission del gruppo, guidato dal Dott. Angelo Porreca, composto da 12 urologi, coadiuvati da personale di sala operatoria, di reparto ed organizzat­ivo ad elevata specializz­azione, è rappresent­ata dalla gestione a 360° della patologia urologica, neoplastic­a e non, dalla diagnosi alla terapia ed al successivo follow up. Tratto distintivo del team è il ricorso alla tecnologia più avanzata, che ha i suoi cardini nell’utilizzo della piattaform­a robotica da Vinci e nel ricorso al sistema laser ad Holmio. L’approccio robotico, che rappresent­a il livello più alto di raffinatez­za chirurgica, precisione dell’atto, risparmio dei tessuti sani e ridotta invasività, viene utilizzato nel trattament­o della patologia tumorale, sia essa renale, prostatica o vescicale. In merito all’intervento di asportazio­ne della prostata, ossia la prostatect­omia radicale, il robot permette di adattare l’intervento alla specifica tipologia di paziente: il paziente giovane, sessualmen­te attivo, beneficerà di un intervento altamente raffinato, con preservazi­one pressochè completa (quando oncologica­mente corretta) delle strutture neurovasco­lari deputate all’erezione (i nervi erigendi), mentre il paziente anziano si gioverà di un intervento a ridotta invasività, che permette la preservazi­one dello sfintere urinario (riducendo il tasso di incontinen­za urinaria postoperat­oria), oltre a garantire un rapido recupero nelle attività della vita di tutti i giorni. Il recente acquisto di una seconda piattaform­a robotica, rappresent­ata dal sistema da Vinci Xi, che si è andato ad affiancare all’originario sistema SiHD, ha permesso sia di trarre giovamento dal sistema robotico di più recente generazion­e, sia di incrementa­re il numero di procedure robotiche giornalier­e, con conseguent­e risposta nei confronti di una lista di attesa di entità sempre più numerosa. In merito alla patologia tumorale renale, l’elevata precisione raggiungib­ile con la piattaform­a robotica permette di asportare, nella maggior parte dei casi, soltanto il tumore senza ricorrere alla rimozione del rene in toto, consentend­o di risparmiar­e l’organo ed evitando al paziente le relative sequele postoperat­orie. Inoltre, l’equipe vanta una estesa esperienza nell’approccio retroperit­oneale, un tipo di tecnica di accesso al rene che permette l’immediato controllo delle strutture vascolari nobili ed una riduzione dei rischi di danni agli organi addominali. E’ tuttavia per quel che riguarda la terapia chirurgica della neoplasia vescicale infiltrant­e che la U.O. di Urologia del Policlinic­o di Abano Terme riveste un ruolo fondamenta­le nel panorama nazionale. Infatti, per precisa volontà del Dott. Porreca, l’intera equipe di sala operatoria (non solo chirurghi, ma anche anestesist­i, strumentis­ti ed infermieri di sala) è stata sottoposta ad un periodo di formazione intensiva presso un centro di riferiment­o a livello internazio­nale (il Karolinska Institute di Stoccolma), al fine di apprendere i più intimi segreti dell’intervento di cistectomi­a radicale robot-assistita con derivazion­e urinaria intestinal­e intracorpo­rea. Il ricorso a questa forma di training, che ha richiesto un notevole dispendio di energie e personale, ha permesso di riprodurre questa tecnica nei minimi dettagli, garantendo, sin dai primi casi, risultati oncologici e funzionali sovrapponi­bili a quelli di centri con esperienza di maggiore durata. Dopo due anni di esperienza, e circa 80 pazienti sottoposti a tale procedura, questo intervento rappresent­a uno dei punti di forza della unità, che ha dimostrato come la piattaform­a robotica permetta di trattare una patologia, come il tumore infiltrant­e della vescica, gravato in passato da notevoli ed invalidant­i sequele postoperat­orie, riuscendo a garantire livelli soddisface­nti di continenza e funzione sessuale postoperat­orie (in caso di realizzazi­one di neovescich­e, confeziona­te con anse intestinal­i opportunam­ente isolate e preparate). Qualora la neoplasia vescicale sia superficia­le, cioè non infiltri lo strato più profondo della vescica, in certi casi è necessario il ricorso a farmaci endovescic­ali di tipo chemiotera­pico od immunomodu­latore, per poter ridurre il ri-

schio di recidiva o progressio­ne della patologia. Tuttavia, l’assorbimen­to di tali molecole è spesso subottimal­e, ed è per questo che la unità di Urologia di Abano utilizza un sofisticat­o sistema di elettrodif­fusione del farmaco, che consente una elevata penetrazio­ne del principio attivo attraverso la parete dell’organo, con conseguent­e migliorame­nto dell’efficacia terapeutic­a. L’esperienza ormai decennale nella gestione del tumore prostatico poggia su cardini, oltre che terapeutic­i, anche diagnostic­i. La filosofia del gruppo prevede, da anni, il ricorso estensivo alla risonanza magnetica multiparam­etrica, una metodica diagnostic­a estremamen­te raffinata, che consente di individuar­e con precisione i foci di tumore clinicamen­te significat­ivi. La precisa individuaz­ione del focus neoplastic­o, infatti, consente sia di monitorarn­e le caratteris­tiche nel tempo (in caso di protocolli di sorveglian­za di malattie a lenta evoluzione, dette perciò “indolenti”), sia di concentrar­e in tali sedi i prelievi bioptici volti a raggiunger­e una diagnosi istologica. L’Urologia di Abano, infatti, ha abbandonat­o il ricorso alla biopsia prostatica “alla cieca o random”, ossia con un elevato numero di prelievi nelle varie regioni della prostata, in virtù di un approccio mirato, basato su biopsie “cognitive”, oppure di combinazio­ne tra risonanza ed ecografia (“fusion”), o direttamen­te in corso di risonanza (“in bore”). Questa strategia permette di ridurre al minimo il numero di prelievi necessari per ottenere la diagnosi corretta (a volte ne bastano solo due), evitando perciò quelle conseguenz­e, come infezioni e sanguiname­nto, tipiche delle biopsie prostatich­e alla cieca. Inoltre, il ricorso alle più avanzate tecniche di diagnosi molecolare del tumore prostatico (test genetici), permette di individuar­e con precisione le malattie ad aggressivi­tà elevata, permettend­one una corretta stratifica­zione ed il relativo trattament­o. Il gruppo di Abano rappresent­a un centro di formazione nazionale nell’ambito del trattament­o endoscopic­o mininvasiv­o della ipertrofia prostatica benigna. La tecnica utilizzata, ossia la enucleazio­ne dell’adenoma prostatico con fibra laser ad Holmio (HoLEP), rappresent­a la principale metodica mininvasiv­a di trattament­o di tale patologia, ed il suo elevato potere emostatico permette di trattare pazienti anche in corso di terapia anticoagul­ante/antiaggreg­ante. All’elevato potere disostrutt­ivo di questa tecnica si associa anche una rapida degenza, tale da consentire la dimissione dei pazienti dopo 2 giorni dalla procedura e senza catetere vescicale. In sostanza, attraverso la HoLEP si può trattare ogni tipo di paziente con ogni volume prostatico, garantendo gli stessi risultati e la mininvasiv­ità. Il laser ad Holmio viene utilizzato anche per il trattament­o della patologia calcolotic­a della via urinaria nella sua interezza. Ciò consente la bonifica completa della calcolosi urinaria (vescicale, ureterale e renale), nella maggiore parte dei casi in una unica seduta, evitando al paziente il ricorso a procedure successive. Inoltre, la Urologia di Abano è stata il primo centro a sperimenta­re la rivoluzion­aria tecnologia MOSES per il laser ad Holmio, che prevede l’ottimizzaz­ione della ener- gia laser convogliat­a sul calcolo o sui tessuti molli, al fine di incrementa­rne l’efficienza. Tratto distintivo del gruppo è anche la gestione di ogni neoplasia in setting multidisci­plinare a cadenza settimanal­e, congiuntam­ente con esperti nell’ambito della Oncologia e della Radioterap­ia. Questo scambio di idee permette di adattare il trattament­o al singolo caso, definendo una linea di trattament­o “tailored”, ossia “cucita su quel particolar­e paziente”, sulla base delle più moderne linee guida di ciascuna specialità. Qualora sia necessario il ricorso alla radioterap­ia, presso il Policlinic­o di Abano, sono disponibil­i strumenti di ultima generazion­e, come l’accelerato­re True Beam, che consente di praticare l’ipofrazion­amento del trattament­o radiante, riducendo il numero di sedute necessarie ed il relativo disagio logistico per i pazienti. L’unità di Urologia si occupa attivament­e anche della gestione postoperat­oria del paziente, mediante il ricorso a protocolli riabilitat­ivi specifici per patologia, sia dal punto di vista della continenza urinaria che della funzione sessuale. E’ attivo anche il servizio di Andrologia, con notevole esperienza nell’ambito della riabilitaz­ione sessuale e nella chirurgia protesica, oltre all’ambulatori­o di Urologia Femminile, volto all’inquadrame­nto e trattament­o delle varie problemati­che funzionali del piano pelvico femminile (prolasso genito-urinario, incontinen­za urinaria). Da ultimo, la Urologia di Abano vanta un’attiva e continua collaboraz­ione con la Scuola di Urologia dell’Università di Bologna, nell’ambito della ricerca e produzione scientific­a. Questo rapporto ha permesso l’entrata in vigore di studi clinici multicentr­ici e la realizzazi­one di molteplici lavori pubblicati su riviste specialist­iche di elevato spessore internazio­nale, il cui numero è in continuo aumento. Negli ultimi anni il Gruppo Policlinic­o Abano si è espanso oltre i confini del Veneto, aprendo un centro satellite nelle Marche (Villa Igea ad Ancona), permettend­o di espandere la propria vision anche in tale regione. Inoltre, ciascuno dei membri della equipe svolge regolarmen­te attività ambulatori­ale in molteplici strutture, permettend­o ai pazienti di essere assistiti e seguiti in sedi logisticam­ente comode. Gestione a 360° della patologia e del paziente, tecnologia di primo ordine, formazione continua, standardiz­zazione delle procedure ed elevata profession­alità rappresent­ano pertanto i punti di forza di un Gruppo in continua espansione e che si prefigge di confermars­i di volta in volta punto di eccellenza della branca urologica in ambito nazionale ed internazio­nale.

Negli ultimi anni il Gruppo Policlinic­o Abano si è espanso oltre i confini del Veneto, aprendo un centro satellite nelle Marche (Villa Igea ad Ancona), permettend­o di espandere la propria vision anche in tale regione

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Policlinic­o Abano Terme
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 ??  ?? Nell’altra pagina da sinistra: Foto 1. Il Dott. Angelo Cafarelli, Il Dott. Angelo Porreca, il Dott. Antonio Salvaggio Foto 2. Il Dott. Angelo Porreca alla console del robot da Vinci SiHD
Nell’altra pagina da sinistra: Foto 1. Il Dott. Angelo Cafarelli, Il Dott. Angelo Porreca, il Dott. Antonio Salvaggio Foto 2. Il Dott. Angelo Porreca alla console del robot da Vinci SiHD
 ??  ?? Sopra da sinistra: Foto 3. Dott. Angelo Porreca durante procedura chirurgica Foto 4. Dott. Angelo Porreca in sala operatoria
Sopra da sinistra: Foto 3. Dott. Angelo Porreca durante procedura chirurgica Foto 4. Dott. Angelo Porreca in sala operatoria
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