Buffoni noi? Siamo gente serissima
STUDENTI, FAMIGLIE, PERFINO IMPRENDITORI IN INCOGNITO. VANNO PAZZI PER FUMETTI, VIDEOGIOCHI, SAGHE FANTASY. E REALIZZANO COSTUMI INCREDIBILI. COSÌ POSSONO TRASFORMARSI IN EROI PER UN GIORNO
P « ossiamo essere eroi, anche solo per un giorno», cantava David Bowie in Heroes. E agli eroi è stata dedicata la cinquantunesima edizione di Lucca Comics & Games, la manifestazione su fumetti, videogiochi, serie tv, cartoni animati che si è svolta dal 1° al 5 novembre dentro le mura della cittadina toscana. Gli eroi, positivi o negativi, erano davvero presenti, in carne e ossa: da Batman a Thor, da Darth Vader di Star Wars agli zombi di The Walking Dead. Come accade ormai da anni, ai frequentatori “in borghese”, si sono aggiunti i cosiddetti cosplayer. La parola è un mix di “costume” e play. Si può tradurre con “recitare” (o anche giocare, play ha un doppio significato)
“in costume”. I cosplayer si travestono come personaggi di fumetti, film, cartoni animati (spesso giapponesi), serie tv. Ma anche da oggetti inanimati. Alcuni costumi sono vere gag, come la ragazzina vestita da scout che tiene per mano il nonno – reale – e lo aiuta a girare per la cittadina. Lucca anche quest’anno è stata invasa da migliaia di cosplayer: non sono molto amati dai fumettofili duri e puri, che non li considerano dei veri appassionati ma soltanto degli esibizionisti. Infatti a Lucca a marzo c’è Collezionando, una fiera dedicata soltanto a loro, gli appassionati di comics. «Il fumetto rimane il nostro core business », dice Giovanni Russo dello staff di Lucca Comics. «Cerchiamo sempre di bilanciare i vari eventi con equilibrio». Ma è indubbio che i cosplayer contribuiscono a rendere la manifestazione più divertente e colorata, un vero festival della creatività, dove si possono vedere morti viventi insieme a supereroi, ninja accanto a personaggi coloratissimi dei cartoni giap-
ponesi. E a volte capita di scambiare militari o suore “reali” per cosplayer. Il personaggio può essere esattamente uguale a quello che appare su carta o sullo schermo, oppure reinterpretato (una ragazza si è vestita come un Dalek, gli alieni della serie di fantascienza della Bbc Dottor Who). Chi sono questi cosplayer nella vita? In genere, persone normalissime. Molti ventenni, ma la passione non ha età. Si va dai bambini ( per loro è una sorta di prolungamento di Halloween) a distinti signori cinquantenni. «Non scrivete il mio nome», chiede un imprenditore di Bolzano vestito come il nemico di Batman L’Enigmista. «Ho 50 dipendenti, mi hanno ammi- rato quando sono andato a piedi al santuario di Santiago di Compostela. Ma se mi dovessero vedere così conciato, la loro reazione potrebbe essere ben diversa!». Però è un’eccezione: la maggior parte dei cosplayer sono contenti di parlare, raccontare la propria passione e farsi fotografare, come vedete in queste pagine. E alcuni look
sono davvero inaspettati. Incontriamo un padre, una figlia e un’amica arrivati da L’Aquila. Hanno cappelli a cilindro, bombette e marsine, sono vestiti in stile steampunk. «Lo steampunk è fantascienza ambientata nella Londra vittoriana », spiega lui, Alessandro Conversi. «Ci trasformiamo così perché amiamo vivere il mondo fantasy, andare oltre la normalità. La fantasia è tutto per noi». E non è vero che i cosplayer non siano appassionati di comics. Christian, arrivato dalla Sardegna, è vestito come Sogno- Sandman, personaggio di una serie a fumetti dello scrittore Neil Gaiman. «È il mio autore preferito. Io sono prima di tutto un lettore, fino a qualche tempo fa prendevo in giro i cosplayer con i costumi arrangiati. Adesso ho deciso di mettermi in gioco, e cerco di farlo meglio che posso!». A Lucca quest’anno il tempo non è clemente. Cielo grigio, molta pioggia. Eppure alcuni cosplayer continuano a girare imperterriti con poca stoffa addosso. «Lo avevo già messo in conto, per Lucca Comics posso sopportare anche il freddo», dice un ragazzo a torso nudo. Le ragazze scelgono di vestire i panni di eroine d’azione, una sorta di modello neofemminista. «Mi sono vestita come la nuova versione di Lara Croft del videogioco Tomb Raider, perché mi piace il look più vissuto del personaggio, la sua determinazione», dice Francesca Fontana di Torino. A Lucca puoi incontrare cosplayer singoli, ma anche i gruppi tematici, come Darth Vader e le sue truppe da Star Wars, o i personaggi fantasy del Signore degli Anelli, che sfilano in processioni solenni. Ma cosa spinge a fare il cosplayer? Un mix di passione, esibizionismo e creatività: nelle fiere del fumetto diventano star sotto i flash dei fotografi. Gli sforzi magari di mesi per confezionare un costume sono ripagati e, come nella canzone di Bowie, si diventa eroi, seppure per poco. Ci sono quelli che fanno i provini del Grande Fratello e di X-Factor e quelli che invece fanno cosplayer. E non è affatto detto che i più “normali” siano i primi.