Liberi e uguali: quali altri nomi sono stati scartati?
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iberi e uguali è il rassemblement tra le principali forze a sinistra del Pd e cioè Possibile, Movimento democratico e progressista, Sinistra italiana, nonché tutti quelli che hanno capito cosa significa la parola rassemblement: al momento, 12 persone. Il leader acclamato domenica scorsa è Massimo D’Alema. Il portavoce è l’attuale presidente della Camera, Piero Grasso, unmagistrato antimafia di preclare doti tra le quali quella di stare sui maroni all’altromagistrato antimafia, Antonio Ingroia, il quale fondò a suo tempo la lista Azione civile che stupì il Paese raccogliendo alle Europee il doppio dei voti previsti. Cioè due. Il nome
ha destato qualche perplessità sulla denominazione dei militanti (Liberisti? Libertini? Liberugualisti? Sa patagherru?). Al momento è raccolto in uno sbarazzino stemma con Massimo (ANSA - AMLETO) scritta rossa in campo rosa
s’interroga D’Alema mentre
che non è stato approvato anche su come uccidere
dall’associazione medici il vitello Grasso.
oculisti italiani. La sigla viene dopo una faticosa mediazione interna tra Massimo e D’Alema che ha scartato altre possibili denominazioni ritenute meno efficaci di quella scelta. Ecco le principali. Liberi e belli. Scartato perché aveva i diritti la Johnson&Johnson e perché Bersani veniva ritenuto poco affidabile come testimonial. Liberi da che cosa. Scartato perché si è opposto Vasco. Partito progressista. Troppo chiaro. Sinistra unita. Non c’era unità sulla scelta. Partito comunista italiano. Troppo agé e aveva i diritti Silvio Berlusconi. Massimo (Movimento Antagonista Socialisti Supponenti Italiani Molto Ostici). Troppo sincero. Secondo i sondaggi, Liberi e uguali è atualmente intorno al 7 per cento. Se il dato venisse confermato, potrebbe portare al traguardo auspicato: perdere separatamente rispetto al Pd, per poi tornare a dividersi in tre partiti che a loro volta si divideranno in altri tre fino a raggiungere lo stato di nanoparticelle.
Liberi e uguali