Guardate in faccia l’Arcimboldo
AROMA, UNARASSEGNAINSEI SEZIONI SULCINQUECENTESCO PRECURSOREDELDADAISMOEDELSURREALISMO
Riscoperto negli Anni 30, Giuseppe Arcimboldi, meglio noto con il nome di Arcimboldo (1526–1593), potrebbe essere considerato non a torto precursore del Dadaismo e del Surrealismo. Le sue più celebri opere raffiguranti improbabili volti, resi tali dall’accostamento di frutta e fiori, lo fecero protagonista della cultura manierista internazionale che, basandosi su aspetti umanistici, filosofici e scientifici, si andava a contrapporre all’arte classicheggiante che imperversava a Roma. Pittore ma anche poeta e filosofo, Arcimboldo si formò nella bottega paterna, influenzato dall’arte di Leonardo da Vinci, apprezzato successivamente nelle corti asburgiche di Vienna e Praga per le quali lavorò. Artista di cui rare sono state le esposizioni, vista la difficoltà di ottenerne opere in prestito, oggi lo si può ammirare nella rassegna semplicemente intitolata Arcimboldo, allestita nelle sale della Galleria Nazionale di Arte Antica – PalazzoBarberini fino all’11 febbraio. Le sei sezioni tematiche accolgono un centinaio di opere, fra le quali circa 20 lavori firmati, disegni e dipinti di Arcimboldo, oltre a una serie di opere realizzate da suoi contemporanei. Apre il percorso una sala introduttiva in cui spicca il suo Autoritratto su carta, dove si raffigura come scienziato, filosofo e inventore. Immancabili le celeberrime Stagioni, gli Elementi, e ancora i Ritratti, i disegni acquarellati pensati per le feste di corte, disegni di erbari, frutta, animali; e ancora cristalli, armature, arazzi e vetrate - queste su disegno di Arcimboldo – che resero Milano al centro della produzione di oggetti di lusso. Tra i lavori più interessanti, Teste reversibili con le naturemorte che, girate di 180 gradi, assumono connotazioni diverse, Il bel composto con i busti ottenuti accostando forme geometriche assemblate con sapienza, Pitture ridicole dove Arcimboldo gioca a caricaturizzare i mestieri.