Oggi

BALLE SPAZIALI

È INIZIATA LA CAMPAGNA ELETTORALE. A SUON DI PROMESSE (CHE NON VERRANNO MANTENUTE)

- Umberto Brindani Direttore responsabi­le

Siete pronti? Nella nostra qualità di cittadini elettori stiamo per salire sull’ottovolant­e delle promesse elettorali. Avete le cinture ben allacciate? Sì, perché abbiamo davanti almeno quattromes­i di balle spaziali, e bisogna essere preparati. Anzi, ci siamo già dentro, poiché la campagna elettorale è cominciata ufficialme­nte con le sparate dei campioni nazionali nella specialità detta «Fumo senza arrosto». In pole position, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Con il terzo tempo, Luigi Di Maio, deciso a superare entrambi a suon di fanfaronat­e. A seguire, tutti gli altri, fino all’ultimo entrato in pista: Pietro Grasso, che ci vorrebbe tutti «liberi e uguali» (insomma, come nel comunismo, ma senza il comunismo).

Ha cominciato Renzi, con le prime promesse: servizio civile obbligator­io per tutti, ragazzi e ragazze; gli 80 euro estesi alle famiglie con figli; un altro milione di posti di lavoro; report quindicina­le sulle «schifezze che troviamo in Rete»: legge sul fine vita, meno tasse, più servizi… Il Ponte sullo Stretto l’aveva già evocato tempo fa, prima delle disastrose (per il Pd) elezioni in Sicilia. Berlusconi ha risposto con una gragnuola di impegni solenni: abrogazion­e del bollo auto, flat tax dai 12 mila euro in su, pensioni minime aumentate a 1.000 euro, «adeguament­o del valore dell’euro anche per le altre pensioni» (qualunque cosa voglia dire), cure odontoiatr­iche e oculistich­e per gli anziani, e per i loro animali domestici anche veterinari gratuiti ogni 15 giorni.

Esiamo solo all’inizio. Presto, vedrete, spunterann­o l’abolizione delle tasse sulla casa, l’abbassamen­to dell’età pensionist­ica, la riduzione dei costi della politica e del numero dei parlamenta­ri, gli investimen­ti nell’edilizia scolastica, gli asili nido gratis, la lotta senza quartiere all’evasione fiscale… Come dite? Cose che avete già sentito? Tormentoni mai diventati realtà? Uffa, ma quanto siete pignoli… L’importante è far sognare. Fondamenta­le è la «narrazione». E del resto i grandi campioni di «Promesse non mantenute» sono storicamen­te in buona compagnia. Ricordate? Romano Prodi avrebbe trasformat­o il Sud «nella nostra Florida», Giorgio Napolitano­mai e poi mai avrebbe accettato «di essere rieletto», Gianni Alemanno avrebbe fatto «espellere da Roma 20 mila Rom», Umberto Bossi aveva garantito la secessione, Walter Veltroni doveva andare in Africa… Sarà forse colpa nostra: noi che ogni volta dobbiamo aver capitomale. E non solo sugli impegni presi dai nostri rappresent­ati, ma addirittur­a sulle faccende che davamo per fatte. Per esempio, avevamo votato in un referendum per l’abolizione del ministero dell’Agricoltur­a, ma è bastato cambiargli nome e, zac, ecco a voi il ministero delle Politiche agricole. Le Province? Soppresse, eliminate, annullate. Anzi no, adesso si chiamano Aree metropolit­ane.

Ah, ma i Cinque Stelle? Be’, i grillini di promesse non mantenute ne possono vantare poche per la semplice ragione che non hanno ancora avuto occasione di non mantenerle. Ma nelle amministra­zioni comunali si stanno alacrement­e portando avanti, dal termovalor­izzatore di Pizzarotti a Parma (quando era grillino disse: «Col fischio che faremo l’incenerito­re») ai disastri della Raggi a Roma. Per il resto, i dissidenti non le mandano a dire. Trasparenz­a? Streaming? Democrazia diretta? Uno vale uno? Indagati fuori dalle istituzion­i? Come cantava Mina: parole, parole, parole… La realtà è che decidono in pochissimi, sulla base di una piattaform­a Web gestita da un’azienda privata fondata da un signore, scomparso l’anno scorso, che profetizza­va nientemeno che «un governomon­diale» da proclamars­i il 14 agosto 2054. Più modestamen­te, Di Maio punta al governo nazionale, promettend­o l’immediato reddito di cittadinan­za, che costerebbe 17 miliardi da reperire non si sa bene dove.

Tutto questo è populismo, demagogia? Macché. In realtà io sono ammirato da tanto profession­ismo. In fondo, i nostri bravi politici sono tutti emuli di un tizio che, un paio di secoli fa, aveva sintetizza­to la principale norma di comportame­nto del perfetto voltagabba­na, e con discreti risultati personali: «Se vuoi avere successo a questomond­o, prometti tutto e nonmantene­re nulla». Firmato: Napoleone Bonaparte. (Certo, poi lo mandarono in esilio su un’isoletta inmezzo all’Oceano Atlantico, ma questa è un’altra storia).

 ??  ?? La locandina del film Balle spaziali, diretto nel 1987 da Mel Brooks. Era una parodia delle pellicole di fantascien­za, ma l’espression­e del titolo è entrata nel linguaggio comune.
La locandina del film Balle spaziali, diretto nel 1987 da Mel Brooks. Era una parodia delle pellicole di fantascien­za, ma l’espression­e del titolo è entrata nel linguaggio comune.
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