C’È CHI LI VORREBBE FUORILEGGE
Joseph Stiglitz, Bill Gates,
Sopra: 74, e 62. Per il primo, premio Nobel per l’economia, i bitcoin dovrebbero essere messi fuorilegge, per il secondo sono meglio della moneta corrente. spendere? Gli esercizi commerciali che accettano bitcoin sono pochi: a Milano sono 38, a NewYork il doppio, aTokyo 50. Jacopo Brigada, titolare di due saloni di bellezza, nel 2016 ha accettato una trentina di pagamenti in bitcoin. «Il mondo del web mi interessa. Il destino ha voluto che proprio di fronte almio negozio, MJ Studio, ci sia la sede di BlockchainLab, una società che lavora nel settore: chiacchierando coi titolari, che vengono a tagliarsi i capelli, ho deciso di accettare bitcoin. Ora ne possiedomezzo, che vale circa 8mila euro, e non voglio disfarmene. Certo, da quando il bitcoin si rivaluta di continuo nessuno ha più voglia di spenderli per farsi un taglio di capelli». Anche da MakerZONE, una attività che si divide tra e-commerce di prodotti informatici e la creazione di siti web, accettano bitcoin: «In realtà li accetteremmo, ma nessuno ha mai chiesto di pagare con questa valuta» racconta uno dei titolari, il designer Marco Rozzoni. «Noi siamo entrati sin dall’inizio in questa avventura, abbiamo anche fatto per qualche tempo i minatori di bitcoin, ma abbiamo lasciato perdere».
VALGONO TROPPO?
Se è così difficile da usare, perché questa criptovaluta vale così tanto? Su questo le spiegazioni sono molto diverse. Il professor Ametrano premette: «Bitcoin rappresenta per la prima volta in ambito digitale un bene trasferibile, ma non duplicabile. Se aggiungiamo che è un bene scarso, allora sembra che potremmo essere di fronte all’equivalente digitale dell’oro fisico. Non possiamo ancora sapere con certezza se bitcoin dimostrerà nel tempo di poter davvero essere oro digitale, ma in questo caso è ancora molto sottovalutato; se invece dovesse fallire, allora è destinato a scomparire. Di certo incarna un cambiamento culturale, anche perché si passa da un sistema centralizzato a uno decentralizzato. Consente un passaggio di denaro tra due persone in assoluta sicurezza (senza una banca che emettamoneta o faccia da intermediario), si basa sulla crittografia (cioè la cifratura di un messaggio) e consente transazioni a basso costo ovunque e con chiunque. Inoltre ha dimostrato di essere sicuro e resistente agli attacchi. Caratteristiche uniche: pensi a qualcuno che è perseguitato, o vive in uno Stato sull’orlo del default. Ora ha la possibilità convertire ciò che ha in bitcoin e salvare il suo denaro in una scheda di memoria minuscola, facile da mettere in salvo». Luca Fantacci, che insegna Storia dei sistemi monetari all’Università Bocconi di Milano, sottolinea invece alcuni aspetti poco convincenti: «Il bitcoin ha alcune buone idee, ma non è una buona moneta: troppo instabile, chi vorrebbe spendere o fare un mutuo con una moneta che oggi vale uno, domani tre e dopodomani chi lo sa? C’è chi lo paragona a una commodity