Oggi

EDITORIALE

di Umberto Brindani

- Umberto Brindani Direttore responsabi­le

Attenzione: spoiler. Editoriale vietato ai minori, diciamo, di otto o nove anni, fate voi. Dunque, sapevo che prima o poi sarebbe accaduto, ma speravo, come a volte capita, che il problema si risolvesse da solo. Sto parlando del momento in cui un bambino chiede al papà (e/o allamamma): «MaBabboNat­ale esiste davvero?». Il momento in cui vedi sulla faccina di tuo figlio l’ombra del sospetto, e tu non sai se tenere il punto rischiando di fare una figura da peracottar­o oppure calare la mannaia della (presunta) verità provocando una delusione cocente, mitigata solo dalla rassicuraz­ione che i regali arriverann­o lo stesso.

Dallemie parti, in Emilia, quando ero piccolo non si festeggiav­a BabboNatal­e il 25 dicembre, ma Santa Lucia il 13. Le modalità non cambiavano molto: la protettric­e della vista arrivava nella notte del 12 dicembre, con l’asinello al postodelle renne, lasciava i doni (o il carbone) e se ne volava via, a rendere felici altri bambini. Ricordo ancora la gioia di quando mi svegliai col trenino Rivarossi che sferraglia­va nellamia cameretta, e la frustrazio­ne che provaiquel­la volta in cui avevo chiesto il telescopio­diMonte Palomar (5 metri di apertura) e mi ritrovai con un ridicolo telescopie­tto alto una quindicina di centimetri. Forse fu in quell’occasione chemi vennero i primi sintomi di diffidenza. Così, l’anno dopo finsi di dormire e sentii mia madre aprire la porta di casa a una parente che gestiva un negozio di giocattoli. O era Santa Lucia sotto mentite spoglie?

Comunque, adesso vivoaMilan­o, e qui la giurisdizi­one è di BabboNatal­e. Mio figlioAndr­eaMaria, otto anni, ha preparato la letterina per lui e ha pensato bene di far precedere la lista dei suoi desiderata da una consideraz­ione e una domanda. La consideraz­ione è la seguente: «CaroBabboN­atale, sai che i miei cugini mi avevano quasi convinto che non sei vero? Ma io sono sicuro che sei vero, e anche se tu fossi i miei genitori ti vorrei bene comunque». Insomma, la perplessit­à si fa strada, ma nel dubbio meglio cautelarsi. Ed ecco il punto cruciale della lettera: «Ti faccio una domanda: come fai a consegnare tutti i regali in una notte? Rispondi su un bigliettin­o traA, B e C. A) Forse nelle altre nazioni del mondo il 25 dicembre non è Natale; B) Ci sono più Babbi Natali; C) Fermi il tempo».

Ora, capite cheBabbo Natale avrà di che scervellar­si per dare una risposta sensata. Sono questioni direi filosofich­e, interrogat­ivi che tutti i bambini del mondo prima o poi si pongono. Come fa SantaClaus ad arrivare ovunque in una sola notte? E, aggiungo, come può passare dal camino, grosso com’è, e anche nelle case che non hanno il camino? E senza sporcarsi la barba bianca? E nel frattempo la slitta e le renne dove stanno? In sospension­e nell’aria sopra il tetto? E come fanno a prendere il cibo che i bimbi lasciano loro? Una storia piena di misteri, quella di Babbo Natale.

Tanto per cominciare, AndreaMari­a ha ragione quando scrive che non per tutti è Natale. Lo è per i cristiani, e non per i fedeli di altre religioni. E neanche per tutti i cristiani: per leChiese che seguono il calendario giuliano, ad esempio, la Natività cade il 7 gennaio. Anche escludendo i noncristia­ni, tuttavia, restano unbel po’di case da visitare. È buona allora laB, l’opzione che prevede un esercito di Babbi Natali? Chissà. Ma che tristezza, se fosse così: migliaia, milioni di anziani signori col costume rosso in giro nella notte del 24 dicembre, come tanti fattorini di Deliveroo o FedEx, costretti a correre come dipendenti di Amazon per terminare le consegne prima che spunti il sole, cloni delBabbo Natale originale che se ne sta al calduccio tra gli elfi a Rovaniemi… No, non può essere.

Resta la terza possibilit­à evocata da Andrea Maria: che Babbo Natale sia capace di fermare il tempo. D’accordo, èmio figlio, capitemi: ma questa è proprio geniale. Io, ai miei tempi, di Santa Lucia non ci avevo mai pensato. Fermare il tempo, in un lungo, indefinito, unico istante, in cui un solo, bonario e generoso Babbo Natale passa di casa in casa a donare gioia ai più piccoli. E per forza che poi è così corpulento: i biscotti e il latte se li pappa tutti lui!

 ??  ?? Una raffiguraz­ione classica di Babbo Natale. Chiamato Santa Claus nei Paesi anglofoni, si ispira a San Nicola, protettore dei bambini.
Una raffiguraz­ione classica di Babbo Natale. Chiamato Santa Claus nei Paesi anglofoni, si ispira a San Nicola, protettore dei bambini.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy