I grandi rifiuti vipMagalli e gli altri che hanno detto «no» a ruoli importanti
IL CONDUTTORE DIRAI 2 È UNO DEI TANTI( COME SARDELLA EGILETTI)CH ERI FIUTARONO UN’ OFFERTA PROFESSIONALE. ECHEORA IMMAGINANO DOVE POTREBBERO TROVARSI
C’èchidiceno», cantaVasco Rossi, e i rifiuti eccellenti non mancano sul piccolo schermo. Quelli che possono cambiare una carriera o aprire nuove strade ai colleghi. Sono le sliding doors della tv, per citare un noto film, che nessuno avrebbe mai immaginato.
GIANCARLO MAGALLI DOVEVA VESTIRE LA TONACA
Si dice Don Matteo e si pensa a TerenceHill. Dal 2000, la fiction diRai 1 con il prete detective incolla allo schermo milioni di telespettatori. Il protagonista però doveva essere Giancarlo Magalli: «Prima di scegliere Terence venni contattato da Matilde Bernabei di Lux Vide ( società di produzione della fiction, ndr), mi fecero leggere la sceneggiatura e incontrai il regista». Il conduttore de I fatti vostri racconta a Oggi il «no» detto per il celebre ruolo: «Avevo capito che poteva essere un successo ma rifiutai per amore: l’idea di stare otto mesi a Gubbio lontano da mia moglie e mia figlia non mi attirava». Il prete che spopola in tv doveva chiamarsi DonTeodoro e girare inmotocicletta. Dopo tutti questi anni è ancora in tv (l’11 gennaio parte l’undicesima stagione): «Sarebbe stato un bel vitalizio, un pensiero oggi ce lo farei. A 70 anni però non possomica fare corse in bicicletta e inseguimenti, servirebbe unDonMatteo piùtranquillo». Sipensò a Lino Banfi, il ruolo poi lo ottenne Hill che in quel periodo preparava per Mediaset una fiction con un sacerdote detective che si lanciava col paracadute. Il resto è storia.
MASSIMO GILETTI OGGI POTEVA RITROVARSI IN POLITICA
«Se non avessi detto “no” forse sarei diventato presidente di Regione al posto di Piero Marrazzo », scherza Massimo Giletti. Il conduttore di Non è l’Arena ci ha svelato che nel 1996 Giovanni Minoli, allora direttore della terza rete del servizio pub- blico, gli offrì la guida di Mi manda Raitre: «Quando Antonio Lubrano decise di lasciare, mi convocò e cercò di convincermi». Lui però decise di rifiutare: «Ero giovane, si trattava di una prima serata e di un programma identificato molto con Lubrano. Avevo promesso a Michele Guardì che avrei continuato a I fatti vostri ». Il programma finì l’anno successivo proprio a PieroMarrazzo. Sorte simile con il contenitore pomeridiano della Rai, allora trasmesso da Rai 2 con il titolo La cronaca in diretta: «Mi è stato chiesto anche altre volte, in quell’anno dissi “no” e al mio posto arrivò David Sassoli. Anche lui è poi finito in politica» ( ride, ndr).
LUCA SARDELLA «DISSI “NO” ALLA “PROVA DEL CUOCO”»
Dal 2000, Antonella Clerici conduce La prova del cuoco, la trasmissione che ha sdoganato la cucina in tv. Nessuno sa che, prima di finire nelle mani della simpatica conduttrice, il programma era stato offerto a Luca Sardella. «In quella fascia oraria conducevo La vecchia fattoria, ottenevo quasi il 30% di share ma la Rai volle cambiare per testare La prova del cuoco. Mi venne chiesto di farla, dissi “no” perché non volevo si bruciasse così il mio programma. Non capivo perché si dovesse togliere qualcosa che andava bene», ci racconta il pollice verde più famoso del piccolo schermo. Una volta chiuso La vecchia fattoria, cambiò idea: «Dopo il mio iniziale rifiuto fu contattata Antonella Clerici, aveva già avuto alcuni incontri e non fui più in grado di cogliere l’occasione».