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EDITORIALE

TUTTI INDIGNATI PERI SACCHETTI BI O. MENTRE DOVREMO PAGARE MILLE EURO IN PIÙ A FAMIGLIA

- di Umberto Brindani

Mentre scrivo, sembra affievolir­si la tempesta perfetta che ci ha tenuto compagnia su tutti i media per la prima settimana dell’anno. L’ondata di gelo? L’epidemia di influenza? Il rischio di guerra nucleare? Macché. Sto parlando del tormentone sui sacchetti bio. Titoloni di giornale, cittadini indignati, post infuriati sui social, associazio­ni dei consumator­i sul piede di guerra, minacce di class action all’americana, ingegnose trovate fai-da-te per evitare l’abominevol­e “tassa”… Per qualche giorno è sembrato che la principale preoccupaz­ione degli italiani fosse quella di andare in rovina a causa di quei famosi 2 centesimi in più che ci venivano estorti all’atto dell’acquisto delle zucchine.

Le atroci domande si susseguiva­no senza sosta: 2 centesimi o 3? Ma prima li pagavamo lo stesso senza saperlo? E se porto la borsa da casame la fanno usare? Deve essere pulita ogni volta? In lavatrice? E se compro le mele sfuse mettendo su ciascuna l’etichetta col prezzo dopo le singole pesate? Ma l’etichetta comprende già i famosi 2 centesimi? E se… E se…

Un primo segnale di pace, anzi di tregua, è arrivato dall’Esselunga. All’ingresso dei supermerca­ti è comparso un mega cartello che avverte: da noi le buste biodegrada­bili costano 1 centesimo. Capite? La metà! Ma tranquilli: presto il cartello scomparirà e all’Esselunga, così come in tutti i punti vendita di qualunque marchio nell’intera penisola, continuera­nno a venderci di tutto, al prezzo che decidono loro, col margine e il ricarico che gli fanno più comodo. Prelevando dalle nostre tasche ben più di 1 o 2 centesimi di euro.

Anche in redazione, da noi, c’è stato un acceso dibattito. Da una parte chi sosteneva l’assurdità dimontare un tale casino per un aggravio di spesa, per una famiglia media, di pochi euro all’anno (da 4 a 12,50). Dall’altro chi replicava che permolte famiglie anche pochi euro “pesano”, e in ogni caso «è una questione di principio. Se le pagassero loro le buste bio!». Buon senso contro massimalis­mo? Destra contro sinistra? Liberi contro uguali? Fate voi. Io vi dico la mia, anche se avete già capito come la vedo.

Guardate, se non fossi totalmente refrattari­o alle dietrologi­e e ai complottis­mi mi verrebbe da pensare che la «rivolta dei sacchetti bio» è stata armata da qualcuno che aveva interesse a distrarci dagli altri, veri, enormi e ingiustifi­cati aumenti di cui siamo stati vittime negli ultimi anni e da cui saremo nuovamente oppressi nel 2018. E parlo di autostrade (con un record di più 52 per cento inVal d’Aosta), bollette di gas ed elettricit­à (più 5 per cento nei primi tre mesi), e poi assicurazi­oni auto (rincari medi di 25 euro), tassa rifiuti (più 49 euro), ticket sanitari (più 55 euro), tariffe postali (più 18 euro), servizi bancari (più 38 euro), e così aumentando, per un totale di spesa calcolato dall’Adusbef in circamille euro in più a famiglia (i dettagli nell’articolo di Daniela Stigliano a pag. 38).

Capite ora perché non riesco a indignarmi per la sceneggiat­a dei sacchetti bio? Come mai siamo disposti a subire ogni tipo di vessazione economica eppure ci scaldiamo per una novità che, a parte le questioni «di principio», dovrebbe vederci invece in prima linea nella difesa dell’ambiente in cui viviamo? Una spiegazion­e forse sta nel fatto che i clamorosi aumenti di cui sopra sono in realtà maggiorazi­oni di spesa più o meno “nascoste”. Ci arriva una bolletta e scopriamo che è un po’ più cara dell’ultima: chissà perché, chi ci capisce niente… Facciamo un tratto di autostrada e paghiamo senza batter ciglio: ma l’ultima volta non costava meno? Facciamo l’assicurazi­one e ci chiedono qualche soldo in più: chi ha voglia di leggersi «termini e condizioni» in corpo 4? E così via. Gli aumenti reali vengono segnalati dagli uffici studi, dai giornali, dai comitati dei consumator­i. Nessuno annuncia urbi et orbi: «Occhio: da oggi pagherete di più!». Per le buste bio invece l’hanno fatto, ed è stata rivolta. Inconsapev­olmente, è stata una ribellione anche per tutto il resto: è sempre l’ultima goccia che fa traboccare il vaso.

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I sacchetti biodegrada­bili da quest’anno sono obbligator­i e a pagamento per frutta e verdura. È stato calcolato un aggravio medio di spesa per famiglia fino a 12,50 euro l’anno.
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Umberto Brindani Direttore responsabi­le

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