Antonella Clerici «Ho detto addio al mio cane Oliver» di Marianna Aprile
DOPO DUE ANNI DI MALATTIA, HA ACCOMPAGNATO ALLA MORTE IL SUO LABRADOR BIONDO «COMPAGNODEI 16ANNI PIÙ IMPORTANTI DELLAMIAVITA», DICEAFFRANTA. «L’ HO VOLUTO ACCANTO ANCHE QUANDO HO FATTO IL TEST DI GRAVIDANZA»
H «o perso ilmio migliore amico, un compagno di vita vero, un pezzo di vita stessa, unpezzo dime», così AntonellaClerici inizia il suo racconto degli anni, 16, trascorsi conOliver, il labrador biondo dono dell’exmarito Sergio Cossa. «Sono stati gli annipiù intensi e importanti della mia vita, quelli del successo, dell’amore, della maternità. E Oliver era sempre al mio fianco, da quando aveva 45 giorni e lo portai in studio alla Prova del Cuoco, fino a Sanremo, in cui compariva persino negli spot del Festival. E quando avevo il dubbio di essere incinta, ho aspettato ci fosse accanto a me lui per fare il test di gravidanza: nei miei momenti importanti, Oliver c’è sempre stato». Sono passati due giorni dal sabato pomeriggio in cuiAntonella ha dovuto («come estremo gesto d’amore e di rispetto», dice) prendere la dolorosa decisione di accompagnare Oliver alla morte.
«C’ERA VITTORIO CON ME»
«Stavamale da due anni, ma dopoNatale è peggiorato da non riuscire più ad alzarsi. Ho capito che se lo amavo davvero dovevo lasciarlo andare via, senza soffrire. Ho aspettato un giorno di sole, ho raccolto le persone che lo hanno amato. Vittorio ( Garrone, il compagno di Antonella, ndr) è sceso apposta a Roma, per starmi accanto e senza di lui non ce l’avrei fatta. Quando la veterinaria che lo ha seguito in questi 16 anni lo ha addormentato, abbiamo pianto tanto. È un dolore grande, e anche se so che è sbagliato umanizzare troppo gli animali, non mi vergogno a dire che è come aver perso un parente, il mio migliore amico», dice ancora commossa. In questi due anni, Oliver e la sua salute hanno modificato abitudini e agenda di Antonella: «Le abbiamo provate tutte, ma ultimamente non funzionavano più nanche le terapie. Con la tata di Maelle facevamo i turni per stare con lui la notte, visto che non riusciva più a dormire: sono stati due anni di fatica e dedizione assoluta». E di vizi: «Non lo nego, Oliver era un cane viziato già prima, e negli ultimi due anni ancora di più, ma se lo meritava. Gli cucinavo quello che gli piaceva, gli arrostivo hamburger alla piastra. Proprio vero che somigliano
ai padroni: lui l’appettito non l’ha mai perso, proprio come me ( e si concede un sorriso, ndr)».
«IL DOLORE VA VISSUTO»
Negli ultimi tempi, Oliver non simuoveva più, non riconosceva nessuno («Solome: quando c’ero io si tranquillizzava») e vederlo così era uno strazio per tutti. «Sapevo che una decisione si sarebbe resa necessaria presto e ogni volta che andavo via vivevo con l’incubo che Oliver potesse morire senza che io fossi lì accanto a lui, e soffrendo. E invece a tutti, anche alle persone, dovrebbe essere consentito di morire senza dolori e con dignità, quando non c’è più nulla da fare. E così ho deciso di accompagnarlo e di essere presente quando lo avrebbero addormentato, perché se di un rapporto hai vissuto le gioie non è giusto scappare davanti ai dolori», spiega Antonella. E Maelle, come l’ha presa? «Com’era giusto, ho evitato fosse presente. Da tempo, lei e Oliver non riuscivano più a giocare insieme, anche se in questi due anni Maelle mi ha aiutato a prendermi cura di lui. Poi, a Natale, abbiamo regalato Argo, un bellissimo rhodesian, a Vittorio ma siccome a casa sua ci sono dei lavori, il cucciolo è stato da noi; è stato un bene, ha aiutatoMaelle a staccarsi più gradualmente da Oliver», racconta.
«NON È SOSTITUIBILE»
Antonella, invece, al distacco non pensa ancora: «Quando starò meglio, manterrò la promessa che gli ho fatto e andrò nella nostra Ansedonia a spargere le sue ceneri nel mare in cui ha nuotato in tutti questi anni. L’acqua era il suo elemento, nuotava tantissimo. Ed è legato a quel mare anche l’ultimo ricordo spensierato insieme, quando nell’estate di tre anni fa io lui e Maelle giocavamo sulla spiaggia e lui era ancora forte e gioioso». Arriverà un nuovo cucciolo a riempire questo vuoto? «Certi dolori vanno vissuti fino in fondo, senza la fretta di lasciarseli alle spalle. Non è tempo per me di prendere un altro cane: Oliver non è sostituibile. E poi darsi il tempo di soffrire per una perdita è anche un segno di rispetto per l’affetto che si è provato, per la storia e il pezzo di vita che si sono vissuti insieme».