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Audrey Hepburn Dietro il suo sorriso c’erano tante sofferenze di Fiamma Tinelli

LE VIOLENZE PSICOLOGIC­HE DEL PRIMOMATRI­MONIO, L’ABBANDONO DELPADRE, I TRAUMI DELLAGUERR­A. L’ATTRICE DIVENTATA UN’ICONA DI STILE AVEVA UN PASSATO DOLOROSO. CHE QUI VI SVELIAMO

- Di Fiamma Tinelli

AudreyHepb­urn se n’è andata il 20 gennaio di 25 anni fa. L’indomani, i giornali di tutto il mondo erano zeppi di foto dell’attrice più chic di Hollywood, dall’abito bianco del ballo di Sabrina ai cinque giri di perle di Colazione da Tiffany, e raccontava­no l’energia con cui la Hepburn si era spesa in molte missioni umanitarie nell’ultima parte della sua vita. Audrey era un mito diHollywoo­d - l’attrice più raffinata, elegante, spiritosa - e lo è ancora. Ma pochi sanno che dietro a quel sorriso luminoso si nascondeva una vita segreta, fatta di un passato durissimo e una vita sentimenta­le tormentata.

PARLAVA CINQUE LINGUE

Audrey Hepburn non ha avuto un’infanzia dorata. In verità, le premesse c’erano tutte: figlia di un businessma­n inglese, Joseph, e di una baronessa olandese, Ella van Heemstra, a sette anni Audrey aveva già vissuto tra Bruxelles, Londra e L’Aia e conosceva cinque lingue. L’aspettava un futuro agiato, fatto di lezioni di piano e buoni partiti da sposare. Ma quando la

Hepburn è ancora alle elementari, Joseph abbandona la famiglia per unirsi al partito fascista inglese. Non si faràmai più vedere. PerAudrey, la perdita del padre è un dolore incancella­bile: «Lo adoravo, mi mancava terribilme­nte. Se almeno mi avesse chiamato, ogni tanto, avrei saputo che mi voleva bene. Guardavo lemie amiche scherzare coi loro papà e pensavo: perché il mio non mi ama? Cosa ho fatto per meritarlo?».

MANGIAVA I TULIPANI

Rimasta sola con la mamma, la Hepburn si trasferisc­e con lei ad Arnhem, inOlanda. Il loro tenore di vita è crollato, i soldi bastano appena per fare la spesa e pagare alla bambina qualche lezione di danza, arte di cui lei è appassiona­ta. Quando scoppia la guerra e i nazisti invadono l’Olanda, la situazione peggiora. La Hepburn è costretta a usare il cognome della madre per nascondere di essere per metà inglese e assiste sgomenta alla deportazio­ne degli ebrei olandesi. Audrey, che svilupperà una profonda avversione verso qualsiasi tipo di ingiustizi­a, si ribella come può e organizza balletti per raccoglier­e fondi per la Resistenza. Nel 1944, quando i nazisti chiudono ogni via di accesso e approvvigi­onamento alla città, Arnhem è alla fame. Ella è costretta a nutrire la figlia con quel poco che c’è: ortiche bolliteemi­nestre fatte con bulbi di tulipano tritati. A 15 anni Audrey pesa meno di 40 chili, soffre di anemia acuta ed è gravemente denutrita. La sua forza è il suo sogno: diventare una ballerina profession­ista.

IL SUCCESSO DI LONDRA

Finita la guerra, la Hepburn viene ammessa in una delle più prestigios­e scuole di danza di Londra. Per mantenerla, la madre Ella - la cui famiglia blasonata ha perso tutto - va a fare la governante in una famiglia benestante di Amsterdam. Nella capitale inglese, il talento della Hepburn si fa notare: il successo nei musical le apre le porte diHollywoo­d, dove le offrono il ruolo da protagonis­ta in Vacanze romane, per cui vince l’Oscar. A 24 anni Audrey frequenta i party più scintillan­ti e sorride dalle pagine dei rotocalchi, ma il vuoto dell’infanzia è ancora lì, intatto. Cresciuta senza padre, sogna solo di tro- vare un uomo che la ami e si prenda finalmente cura di lei. È Gregory Peck, suo partner sul set romano, a presentarl­e il fascinoso collega Mel Ferrer, di 12 anni più grande. Audrey s’innamora perdutamen­te. Quello che non si aspetta è di trovarsi, dopo le nozze, in balia di un despota. Ferrer pretende di decidere quali film deve fare, a chi deve rilasciare un’intervista, come deve vestirsi. In pubblico si mostra orgoglioso, ma non è così: più Audrey scala le vette del successo (con Sabrina, Colazione da Tiffany, Charade) e diventa un’icona, più Mel si sente messo in ombra e la chiude in gabbia. «Ricordati che la famiglia viene prima di tutto», ripete Ferrer alla moglie, incurante del fat-

to che prima di mettere al mondo il figlio Sean lei abbia avuto due aborti spontanei. Quando, dopo 14 anni di sofferenza, trova finalmente la forza di divorziare, la Hepburn chiude con Ferrer qualsiasi tipo di rapporto e non gli rivolge più la parola. «Èun cassetto che non voglio riaprire», dirà a chi le chiede del suo primo matrimonio.

SI TRASFERÌ A ROMA

A 40 anni, stanca di red carpet e interviste, la Hepburn sposa lo psichiatra italiano Andrea Dotti, da cui ha il figlio Luca. L’attrice si trasferisc­e a Roma e sogna una vita tranquilla, vicina alla famiglia. Ma Dotti è un festaiolo, infedele per costituzio­ne, e dopo l’enne- simo tradimento la Hepburn chiede il divorzio. Audrey è di nuovo sola. «Quando non hai nessuno per cui preparare una tazza di tè, qualcuno di cui prenderti cura, che senso ha vivere?». Il destino, però, ha in serbo una sorpresa. Nel 1980, a 51 anni, Audrey incontra il suo grande amore, l’attore olandese Robert Wolders. Accanto a lui trascorrer­à gli ultimi anni, «i più belli che abbiamai vissuto». A 64 anni, un tumore se la porta via. Al funerale, quando un giornalist­a chiede a Wolders il segreto del loro amore, lui risponde così: «Ci siamo incontrati dopo aver molto sofferto. E sapevamo esattament­e che cosa volevamo l’uno dall’altra: vicinanza».

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mamma Con la anni a17
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GRAN DAMA E SBARAZZINA
Audrey Hepburn in versione dama di classe sul set di My Fair Lady e (più a sinistra) con il look total black di Sabrina.
a sottilissi­m Era nte elega ed GRAN DAMA E SBARAZZINA Audrey Hepburn in versione dama di classe sul set di My Fair Lady e (più a sinistra) con il look total black di Sabrina.

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